Comunicato stampa del 15/01/2019
Acqua dal Gran Sasso, pure una bombola di vernice abbandonata nelle condotte idriche sotto ai laboratori di fisica nucleare; alimentavano l’acquedotto fino al 2017, oggi sono sequestrate.
Condizioni vergognose della rete emerse solo grazie ai nostri esposti e alle indagini della Procura di Teramo e dei NOE.
Quasi 100 litri al secondo di preziosissima acqua messi a scarico.
La relazione “Rapporto sulle indagini conoscitive della rete di drenaggio dei LNGS – Acque potabili” del 4 luglio 2018 a firma del Dr. Martella dell’INFN, agli atti del procedimento penale, illustra nei dettagli cosa è stato trovato durante le ispezioni e la pulizia delle condotte.
Dalle immagini e dalle risultanze dell’inchiesta emergono tubazioni e pozzetti imprevisti e non segnati nelle planimetrie disponibili; condotte danneggiate in più punti; un sistema di drenaggio caotico; plastiche flottanti nell’acqua e, appunto, la bombola di vernice. Insomma, una situazione incresciosa che andava avanti da decenni e che solo il lavoro di cittadini, NOE e Magistratura ha fatto emergere.
Questo per quanto riguarda la rete al di sotto dei laboratori; non sembra andar meglio per le tubazioni al di sotto delle autostrade.
Ovviamente continueremo il nostro impegno per contribuire a porre rimedio a questa condizione incresciosa delle reti idriche che, tra l’altro determinano la messa a scarico di decine di litri al secondo di preziosissima acqua.
Alleghiamo delle immagini, compresa quella della bombola di vernice (tratte dalla relazione citata quelle con le didascalie).
MOBILITAZIONE PER L’ACQUA DEL GRAN SASSO
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