Campania: vitelli ancora vivi usati come esche per uccidere i lupi

Vitelli ancora vivi cosparsi di veleno e appesi agli alberi per uccidere i lupi. Al Parco Regionale del Taburno-Camposauro, in Campania, sono stati trovati i resti di un vitello appeso a un albero alla cui zampa erano stati legati i resti di un altro animale, cosparsi di veleno. I lupi non sono necrofagi, non si nutrirebbero mai di un animale senza vita, di qui la scelta di utilizzare esche vive. Utilizzare un cucciolo, vivo e terrorizzato, come esca per uccidere altri animali: quanto di più bieco e vigliacco si possa concepire. I lupi stanno ricomparendo in varie zone d’Italia, ma nonostante ciò indichi un tentativo della natura di ripristinare un equilibrio, molti umani non ammettono la presenza di altri predatori, pretendendo di avere l’esclusiva. Il lupo, tra l’altro, è naturale predatore dei cinghiali, contro cui si è ultimamente scatenata una vera e propria caccia alle streghe. Ma per troppi è impensabile lasciare che la natura faccia il suo corso e l’uomo deve auto proclamarsi super predatore per eccellenza, a qualunque costo e con ogni mezzo!

Termoli Wild in collaborazione con Basta Delfinari

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