Castelpizzuto: Acqua & Pietra Fest 2^ parte

Come ormai noto, quello dello spopolamento è un fenomeno che insiste, già da diverso tempo, su una parte considerevole della penisola italiana. Il nostro contesto è Castelpizzuto (il più piccolo paese della provincia di Isernia). Questo fenomeno può ritenersi ormai cristallizzato nelle cc.dd. “aree interne”, espressione con la quale vengono indicate quelle “aree significativamente distanti dai centri di offerta dei servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità)”.

Ben si comprende, dunque, come il fenomeno di cui si tratta costituisca la conseguenza più immediata e tangibile di una tendenza alla “desertificazione” dei servizi socio-assistenziali e sanitari che ha interessato con ancora maggiore preponderanza i territori collocati in aree geografiche periferiche e ultra-periferiche, costringendo la popolazione residente a un percorso di migrazione interna verso i centri urbanizzati.

Non è un caso che il processo di spopolamento, rispetto alla media nazionale, abbia fatto registrare una percentuale più elevata di crescita proprio nei territori montani (Castelpizzuto è ad un’altitudine di 836m s. l. m.), come tali intendendosi, a fini statistici, i territori caratterizzati “dalla presenza di notevoli masse rilevate aventi altitudini, di norma, non inferiori a 600 metri nell’Italia settentrionale e 700 metri nell’Italia meridionale e insulare”.

In Molise, come in Italia, tutta l’acqua (sotterranea e superficiale) è per legge pubblica (D. Lgs 152/06, art 144), l’acqua infatti appartiene al demanio dello Stato. La risorsa idrica non è quindi stata privatizzata in Italia. L’acqua è tutta sempre pubblica e il prelievo di acqua dal sottosuolo e dai corsi d’acqua è subordinato ad autorizzazione delle autorità competenti. Su questo bene si basa l’opera di Croma.

BREVE NOTA DI ACCOMPAGNAMENTO ALL’ILLUSTRAZIONE CANDIDATA PER LA REALIZZAZIONE DEL MURO SITO NEL PAESE DI CASTELPIZZUTO

La mia illustrazione si ispira al paese di Castelpizzuto, con l’intento di valorizzare il più piccolo paese della provincia di Isernia, tra quelli molisani con meno abitanti; un gioiello arroccato tra le montagne, col suo borgo antico medievale, con i suoi vicoli tortuosi, con i suoi caratteristici tetti in scandole, le sue strade strette, dove la pietra qui è storia, comunità, abitazione, rifugio. Un paese immerso nel verde e nella pietra, che si è svuotato nel tempo per continue migrazioni, ma pronto a farsi comunità e a stringersi attorno all’acqua, avvertita e vissuta come bene comune di una piccola società che parte da questa come elemento essenziale e fondamentale, come snodo dal quale partire e ripartire per continuare a vivere e far vivere il paese. Castelpizzuto ha infatti una sorgente proprio dietro il paese, in località Folgara, ma più volte i Pizzutesi si sono ritrovati senz’acqua. Più volte la comunità del paese ha fatto sentire la sua voce per riavere quel bene, lottando e stringendosi insieme per un diritto assoluto e un bene irrinunciabile. Questo mio disegno vuole ripartire dall’acqua come bene comune e pubblico, rappresentato da una fontana al centro dell’illustrazione, che bagna le pietre del paese e dà da bere a tutti i pizzutesi, giovani, anziani, bambini, animali. Una comunità che si fa forte quando necessario, e che dall’acqua stessa prende vitalità e tenacia. Il bianco e nero fa emergere la pietra, attraverso la rappresentazione delle case di Castelpizzuto, nello sfondo ma protagoniste assolute di questa istantanea; davanti a esse i Pizzutesi quasi a proteggere il proprio bene comune, intenti a dissetarsi, a vivere il paese, a ritrovarsi lungo un muretto, quasi a presentarsi e a svelarsi a noi; e l’acqua, centrale e in azzurro, come il cielo che incornicia in alto i tetti in scandole di pietra, che illumina e tinge con macchie di colore il paese e i suoi abitanti.

Comunicato stampa a cura di Francesco Montano

In foto Croma e Carla Caranci (attuale sindaco di Castelpizzuto)

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