Ex Cinema Adriatico M5S: con il “cazzotto” di Termoli a che punto siamo?

Comunicato stampa del 07-03-2022 MoVimento 5 Stelle Termoli: Ciò che non ci appartiene materialmente a volte fa parte del nostro vissuto, della nostra stessa esistenza tanto da pensare che quel bene in realtà è di tutti perché è così che lo concepiamo per quello che ha rappresentato nella storia del nostro paese. In questa logica incastoniamo l’ex Cinema Adriatico di Termoli che seppur appartenente a privati non può che smuovere le nostre coscienze per lo stato in cui si trova. A pochi passi dal Borgo Vecchio, da anni ormai non ne sono rimaste che le mura perimetrali. Le diverse amministrazioni succedutesi nel tempo non sono state capaci di trovare una soluzione. Abbiamo interpellato anche il Sindaco Roberti e l’assessore competente per  “fare la conta” e capire se anche loro hanno fatto poco e niente per dare maggior decoro al centro della nostra città. Parliamo di Termoli città turistica ma tra l’ex cinema Adriatico, l’ex Rosary, il palazzo Crema, l’area dell’ex distributore di benzina all’ingresso Nord di Termoli, le discariche a cielo aperto di cui abbiamo dato contezza negli scorsi giorni, abbiamo poco da essere fieri. Quali interventi ha posto in essere questa amministrazione per riqualificare tutte le aree di Termoli dove insistono queste situazioni? Avremo risposte soddisfacenti? Ci auguriamo nel prossimo Consiglio comunale.

Alleghiamo al comunicato stampa e riproponiamo il cortometraggio storico/satirico di “C’era una volta il Cinema Adriatico” , scritto e diretto da Ezio Varrassi,  Luca Grassia, con la partecipazione di Giammarco Cistriani (inviato speciale “imprenditore”), Simona Vaccarella (inviata speciale e ricerca storica), le musiche di Mirko.Zen, le riprese e il montaggio video di David Battista, realizzato e pubblicato sui nostri social nel 2018.

“Da allora e da più di mezzo secolo è cambiato qualcosa? No, siamo giunti nel nuovo millennio e il “Buco” o il “Cazzotto” di Termoli, ancora oggi continua ad indignare ogni anno turisti e termolesi.”

Ezio Varrassi

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