Guardialfiera dal 3 Maggio sede Vescovile vacante: L’auspicio di un Vescovo Italiano

Il Santo Padre, Papa Francesco, nomina Vescovo della Diocesi di Tubarão,  comune del Brasile nello Stato di Santa Catarina, parte della mesoregione del Sul Catarinense e della microregione di Tubarão, S.E. Mons. Adilson Pedro Busin, trasferendolo dalla sede titolare di Guardialfiera e dall’Ufficio di ausiliare di Porto Alegre.

La sede di Guardialfiera, istituita nel 1968,è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 3 maggio 2023. La diocesi di Guardialfiera è una sede soppressa e sede vescovile titolare della Chiesa cattolica.

All’inizio del XIX secolo la diocesi si estendeva entro le terre di Contado di Molise di Guardialfiera, Acquaviva, Castelluccio, Lupara, Lucio, Castelbottaccio, Palata, Civitacampomarano, Acquaviva, Civitacampomarano. La Cattedrale di Santa Maria Assunta con la sua Canonica, sede vescovile.

Ignota è l’origine della diocesi di Guardialfiera, che è documentata a partire dalla seconda metà dell’XI secolo con il vescovo Pietro; questi, secondo la Chronica Cassinese, prese parte nel 1071 alla consacrazione della chiesa abbaziale di Montecassino, ed inoltre partecipò al concilio provinciale di  Benevento indetto dal metropolita Milone nel 1075. Il nome di Pietro è anche citato in una lapide del 1075, scolpita in occasione della costruzione della cattedrale. In una bolla di Papa Anastasio IV del 1153 Guardialfiera è annoverata tra le diverse diocesi suffraganee dell’arcidiocesi di Benevento. Dopo Pietro non si conoscono altri vescovi per oltre un secolo fino ad Alasio, documentato in tre occasioni: nel 1177 consacrò un altare nel monastero di San Giovanni in Venere; l’anno successivo consacrò la chiesa di Santa Maria di Castelbottaccio con Goffredo, vescovo di Termoli; infine prese parte al concilio lateranense del 1179. Il vescovo Giovanni Battista Lomellini del Campo (1562-1567) prese parteal concilio di Trento; a Giacomo Pedicini (1668-1688) si deve l’istituzione di tre monti di pietà per debellare la piaga dell’usura. La diocesi fu soppressa, in virtù del concordato fra Papa Pio VII e il re delle Due Sicilie Ferdinando I di Borbone, il 27 giugno 1818 con la bolla De utiliori di Papa Pio VII ed il suo territori accorpato a quello della diocesi di Termoli. Unicità della Cattedrale la Porta Santa che porge indulgenza, con la sua apertura, ogni anno dal 1 al 2 giugno in occasione della festa del Santo Patrono, Gaudenzio Martire.

La nomina di C.E. Mons. Adilson Pedro Busin a Vescovo di Diocesi, spoglia Guardialfiera del suo amato Pastore che costantemente ha partecipato felicità, freschezza teologica, ammirazione, per la sua Guardialfiera. Nelle sue costanti presenze nella Città molisana, titolo di cui Guardialfiera ne va fiero, ha magicamente condotto a riflessioni, principi, partecipazioni la sua gente con la dote della parola, del suo significato, dei suoi umili ma pregnanti gesti. Adilson, ha segnato un percorso senza tempo, come seppe fare Francesco Jovine, ponendo la sua mano nei capelli di bambini, giovani, adulti. Una attenzione ancor più forte per anziani, malati e non credenti, ha solcato i cuori di ogni singola persona e tratto segni indelebili nelle pietre parlanti scolpite tra le mura della sua splendida Cattedrale. -“Sono felice di essere il vostro Pastore anche se mi sento al vostro cospetto solo una pecorella in cerca di cibo, quel cibo che solo voi, con la vostra accoglienza speciale, fatta di amore e comprensione per un uomo venuto da molto lontano, non può che saziarmi di gioia immensa”-. Queste furono le parole alla sua prima venuta in Guardialfiera. Esse riecheggiano ancora tanto da far suonare le campane a festa per la sua nomina a Vescovo della Diocesi di Tubarão. L’ultima sua venuta, il 7 maggio 2022, fu particolarmente intensa. Accompagnato da Maurizio Varriano, Lino Rufo e Vincenzo di Sabato, fu accolto con il calore di chi già intuiva il suo non ritorno.

Carmela Minotti ebbe a ospitarlo nel suo splendido B&B, il Sindaco formulò la sua felicità per la sua venuta, cittadini riempirono la Cattedrale per far omaggio ad un fratello caro. Oggi, nella consapevole
benedizione, non manca quel pizzico di sana amarezza per la perdita di un amico, di un uomo che da subito ha inteso chiamarsi “Guardiolo”, come il dialetto della Città accenta i suoi figli. I Guardioli salutano con affetto il loro eterno Pastore, gli amici, come Vincenzo Di Sabato, i parroci ed il sindaco nel formulare gli auguri al loro fratello, pongono una pietra miliare a suo ricordo e aspettano con ansia la sua venuta per l’affetto ed ogni suo gesto di pura fratellanza. Proprio Vincenzo di Sabato conferma la notizia
della nomina con parole piene di armonia, amicizia, gratitudine: -“Da subito S.E. ha caratterizzato la sua venuta nel segno della Pace fraterna e dell’amicizia senza limiti. Sempre gioviale, disponibile all’incontro ed al dialogo, ha mostrato una solarità e vivacità pastorale coinvolgente, attrattiva, passionale. Uomo di umiltà senza pari ha reso parola ai sassi, pensieri al paesaggio, amicizia alla sfera più attrattiva dell’uomo, quella dell’intelletto. Non nego il mio dispiacere ma la gioia nel godere dell’amicizia di un uomo saggio, mi rende felice anche se consapevole di non goder più della sua presenza nella mia adorata Guardialfiera. Nello sperare in un Vescovo Italiano, allevio la mia difficoltà umana nella gioia del Signore”. – Pregnanti anche le parole del Sindaco Vincenzo Tozzi:- “ Nell’esprimere la mia felicità per il nuovo prestigioso incarico dell’amico S.E. Adilson Pedro Busin, non negando emozione nell’apprendere la notizia della sua nomina, non smetterò di essere lui grato per ogni parola, gesto e partecipazione per la mia amata Città. Gesti che hanno arricchito tutta la comunità, la mia persona, ogni singolo momento vissuto da egli nella sua Città. Non sarà dimenticato. Mi adopererò, insieme all’amministrazione tutta, per un riconoscimento alla sua straordinaria opera evangelica.”

Comunicato stampa del 08-05-23

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