IISS Bojano Premio Nazionale “Salva la tua lingua locale”: 1^ Premio a Rossella Di Lollo

I CLASSIFICATO IISS BOJANO CB (dialetto molisano) Rossella di Lollo, ha scritto una poesia sul suo paese Macchiagodena e ha vinto un Primo premio NAZIONALE all’interno del Premio letterario  “Salva la tua lingua locale” Ottava edizione Premio letterario nazionale per le opere in dialetto o lingua locale istituito dall’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia (Unpli Aps) e da Ali Lazio in collaborazione con l’Associazione Scuola strumento di Pace (Eip), la sezione “Scuola” è promossa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

L’INCIPIT

Quassù su questa altalena

Osservo questa borgata amena

così serena,

tra qualche falena

e una lepre che corre con una certa lena,

mentre il pensiero si allena

ad esaltare la mia Macchiagodena.

MOTIVAZIONE

In questi versi sempre accompagnati da pregiata musicalità e spesso dalla rima, che insieme ne definiscono la finissima forma poetica, la tradizione trova il potere di “far tornare il sorriso” anche ad un “bambino ormai infelice”, le “stelle” possono “toccare terra”, la bellezza della natura è descritta così magicamente che ogni “sfumatura” dona gioia paradisiaca, “incatenandoci” così ai luoghi descritti. In queste “pergamene”, antiche e giovani al contempo, spazi e riti remoti, dunque, sono interiormente sentiti al punto che le composizioni raggiungono, nell’espressione vernacolare, l’eccellenza icastica. 

La DS, Anna Paolella ha espresso parole di lode nei confronti dell’alunna Di Lollo della classe IIA ITE.

Molto soddisfatta la prof.ssa I.Martusciello, coordinatrice della raccolta Borghi molisani. 

Alla cerimonia di premiazione i presenti:

Il dialetto e le lingue locali portano con sé la storia e le tradizioni dei nostri territori, ne rappresentano il collante; sono certamente la lingua delle emozioni ma anche quella della famiglia.

Una singola parola, un’espressione in dialetto o in una lingua locale possono rap­ presentare la testimonianza dell’evoluzione storica di un territorio, il suo stesso DNA. Un patrimonio immateriale che le Pro Loco preservano e tutelano anche attraverso Il premio letterario “Salva la tua lingua locale”. È importante che le istituzioni scolastiche riescano a far scoprire agli studenti il patrimonio rappresentato dai dialetti e delle lingue locali.

Antonino La Spina

Presidente nazionale UNPLI

La sezione Scuola del Premio ‘Salva la tua lingua locale’ è particolarmente importante, in quanto il coinvolgimento degli studenti è fondamentale per continuare a tramandare le lingue locali alle future generazioni. Tenere insieme le lingue e i dialetti è un valore aggiunto anche per i giovani: lo studio del dialetto e il suo impiego sia in forma orale sia scritta, in prosa e poesia, può apportare un grande contributo alla formazione personale e, non secondario, stimolare la creatività. 

Luca Giovanni Attilio Abbruzzetti

Presidente ALI Lazio

Sulla Poesia e la Scuola

“La poesia come educazione ai sentimenti e dei sentimenti:’ È quel che da anni vado ripetendo nelle numerose scuole in cui m’accade di essere invitato a parlare di poesia. Ed è quel che afferma il poeta russo Premio Nobel Josif Brodskij in una delle interviste pubblicate recentemente in volume dall’editore Adelphi.

In un mondo e in una società in cui hanno la meglio il rumore e l’indifferenza, alla poesia va riconosciuta una forte necessità. Ed è una necessità che può essere espressa e provata solo per una scelta vicinanza, per un affetto che viene dal frequentarla ed amarla.

Per i latini studium significava attenzione, dunque ascolto, percezione. E la poesia non bisogna di altro. Prima che di possibili analisi e interpretazioni, richiede un appressamento, costituito dal bisogno di parole tornate nuove e colme di significato proprio per grazia di quel che chiamiamo poesia.

I poeti ci raccontano e rivelano il mondo e la vita. Ci dicono quel che tutti ci portiamo dentro inespresso. Nella loro officina di parole, ed è un’officina di vere interiori fatiche e di felicissimi doni, cercano una lingua esatta e avvolgente, che è insieme scoperta e ritrovamento. E il bambino e l’adolescente, ancora spogli delle stretture e strutture che affaticano la giornata degli adulti, possono goderne meglio e di più.

La poesia ci conduce nei luoghi e negli spazi dell’essere facendoci sentire e vedere e amare e comprendere quel che ritenevamo oscuro e incomprensibile. Allora pensieri e sensazioni si precisano, si colorano, prendono voce e sostanza; i nostri sentimenti si aprono come porte su noi stessi e sul mondo che ci accoglie mostrandosi nelle sue bellezze e nelle sue asprezze, nei suoi contrasti e nei suoi mi­ steri. E cresciamo dentro, e diamo parole vive a quel che ci circonda e ci chiama. Un viaggio interminabile nella conoscenza di sé e degli altri. Una conquista che si rinnova anche solo leggendo una frase brevissima, un verso che si ferma nella memoria e attrae e trattiene mentre arricchisce e illumina.

Elio Pecora

Presidente della Giuria

Introduzione ai lavori vincitori dell’ ottava edizione

Tutti siamo in grado di avvertire che molto è cambiato e sta cambiando negli usi linguistici rispetto al passato. L’italiano cambia sotto i nostri occhi a ritmi mai prima avvertiti, come conseguenza della sua maggior diffusione e del suo impiego nei vari strati sociali, così come è cambiato – negli usi e nelle funzioni, nelle sue caratteristiche interne – il dialetto. O meglio i dialetti, che hanno costituito per secoli per la maggior parte della popolazione italiana, la quasi esclusiva espressione linguistica, con cui esprimere nella comunicazione quotidiana i bisogni e gli affetti, organizzare e realizzare il lavoro, fissare i valori e le norme elaborati dalla comunità, trasmettere tanto le credenze religiose quanto le conoscenze tecnico-pratiche, creare occasioni ludiche (prevalentemente in una dimensione orale e comunitaria), o dar corpo alla vena creativa di singoli, capaci di produrre testi scritti in poesia o in prosa.

Non dimentichiamo infatti che i dialetti sono lingue, come diceva Chomsky, con l’unica differenza che non hanno un esercito.

Nei recenti rilevamenti nazionali, infatti, numerosi sono i risultati “attesi” e confermati: il legame tra l’uso del dialetto e il grado di scolarizzazione del parlante, l’uso del dialetto e il grado di urbanizzazione  dell’area, la tradizionale differenza tra realtà regionali, l’importanza della variabile età, il diverso atteggiamento verso il dialetto di donne e uomini, la correlazione tra aspettative di avanzamento sociale e di inserimento nel mondo del lavoro e accantonamento del dialetto. Il dato meno atteso è invece che la diminuzione riguarda l’uso esclusivo del dialetto, mentre aumenta l’uso alternato, in famiglia, fuori casa, con amici ed estranei. L’idea che l’UNPLI ha concepito di valorizzare scrittori e poeti che si esprimono nelle loro lingue locali, in armonia con la Convenzione UNESCO sul patrimonio immateriale, è sicuramente vincente e, molto interessante, è stata la proposta di estendere il concorso al mondo della scuola per il quinto anno consecutivo. La giuria ha molto apprezzato il livello qualitativo dei numerosi lavori pervenuti da tante regioni italiane.

Prof. Anna Paola Tantucci

Presidente E.I.P Italia

Comunicato stampa del 17-07-23

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