Presso la Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso quella che doveva essere una presentazione di un libro, è diventata la commemorazione di Felice Del Vecchio scomparso il 24 febbraio scorso. Era già in programma, infatti, la presentazione della ristampa “La Chiesa del Canneto” curata da Cosmo Iannone Editore, considerata la miglior produzione della letteratura meridionalistica dei tempi in cui fu pubblicata con Einaudi la prima edizione (1957), nella Collana “Saggi”, tanto da meritare il Premio “Viareggio opera prima”. L’Autore ha il merito di aver, con questo libro, trattato e messo in risalto la condizione umana esistente nel paese della sua infanzia, Roccavivara, e, in generale, la condizione della realtà contadina molisana.
Molto commoventi gli interventi, ad iniziare da Aldo Battista della Libreria Scolastica, per proseguire con un rappresentante della comunità di Roccavivara che ha espresso pensieri di apprezzamento per il testo “La chiesa del Canneto” dal momento in cui anni fa per la prima volta ne venne in contatto quasi per caso.
Toccanti le testimonianze di Giovanni Mascia, molto vicino a Felice Del Vecchio, Norberto Lombardi che ne ha curato la postfazione del libro in maniera così esaustiva da costituire una chiave di lettura del libro stesso, stimolando nel lettore riflessioni e considerazioni. Altrettanto coinvolgenti gli interventi di Rosanna Carnevale, direttore editoriale della Casa Editrice Iannone, e del prof. Sebastiano Martelli, professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università di Salerno, tutti protesi a testimoniare la grandezza di Felice De Vecchio. Molto commossa è apparsa la figlia dell’Autore, Valentina Del Vecchio, ancora provata per la sua recente scomparsa, ma felice per aver toccato con mano quanto calore, coinvolgimento e affetto aleggia intorno al ricordo del suo amato papà.
Rossella De Rosa
