Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024 anche in Molise torna il più importante evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano.
Giunte alla XXXII edizione, tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Tra i 750 luoghi aperti in tutta Italia, il Molise presenta ben cinque tesori, i primi quattro accomunati con originalità dal tema “La Valle dei Croati” e il borgo di Jelsi.
La Valle dei Croati include i comuni di Tavenna, San Felice del Molise, Montemitro e Acquaviva Collecroce, piccoli centri abitati immersi nel suggestivo ambiente campestre italiano. Il territorio è caratterizzato dalla presenza di una minoranza linguistica croata, che si è insediata tra i fiumi Biferno e Trigno dal 1203, nel periodo della Repubblica marinara di Ragusa in Dalmazia. Patrimonio immateriale di queste popolazioni, integrate nel tempo con la società molisana, è il na-našu o na-našo (croato molisano), parlato da circa 1.500 persone. Tra le visite esclusive di questa edizione delle Giornate FAI figurano la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli a San Felice del Molise, il Museo del Tombolo e della Tessitura a Tavenna, volto a valorizzare l’antica arte croata del merletto lavorato a tombolo, l’antica tessitura a telaio tipica croata a Montemitro e infine ad Acquaviva Collecroce il “Quadrato magico del Sator”, inciso sulla parete della chiesa di Santa Maria Esther, che intriga per la sua simmetria il suo palindromo unico.
A Jelsi invece sarà possibile immergersi nelle vie del suggestivo borgo, che ospita la Cripta dell’Annunziata e Palazzo Valiante-Capozio, la chiesa intitolata a S.Andrea Apostolo, Palazzo Carafa e la Cappella dell’Annunziata con la sua Cripta.
I beni FAI in Molise e in tutta Italia saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni (elenco dei luoghi e modalità di partecipazione, consultabili su www.giornatefai.it).
Le Giornate FAI di Primavera sono un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, che spesso più di tutto raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.
Comunicato stampa del 21-03-24 a cura di Veronica Pinti
