La strage degli orango e la devastazione delle foreste per l’olio di palma

NON AVERE UN POSTO DOVE ANDARE! Gli uomini andarono da Hope con lance e pistole per scacciarla, ma lei non voleva andarsene, non aveva un altro posto dove andare.
Le spararono colpi con fucili ad aria compressa che la accecarono, poi altri colpi, per un totale di 74 ferite su tutto il corpo. Suo figlio le venne portato via. Hope è un orango di Sumatra, è stata trovata in gravi condizioni, portata in un centro di riabilitazione e curata. Suo figlio è stato ritrovato, ma non è sopravvissuto ed è morto durante il viaggio verso il centro. Le foreste vengono abbattute per fare spazio alle piantagioni di palma da olio; gli orango (in malese “popolo della foresta”) non sanno più dove andare e finiscono vittime dell’uomo, assieme a tigri, elefanti e altri animali. Nell’isola di Sumatra spettrali paesaggi di foreste carbonizzate ci fanno capire l’impatto della devastazioneIndonesia e la Malesia forniscono al mondo oltre l’80% dell’olio di palma, che viene utilizzato per tutto: dal biocarburante all’olio da cucina, fino al rossetto, al cioccolato e i biscotti. Dal 1999 al 2015, la popolazione di oranghi sull’isola del Borneo è diminuita di oltre 100.000 individui. Quelli che non muoiono di fame o negli incendi spesso si avvicinano disperati ai villaggi in cerca di cibo e vengono catturati e uccisi. I cuccioli sono rapiti dai locali che li sfruttano come intrattenimento per i turisti.

Tutto questo (e molto altro) è l’olio di palma.

fonte://urly.it/32978

Termoli Wild in collaborazione con Basta Delfinari

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