Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso: un articolo di Physicsworld rivela novità su esperimenti

Gran Sasso, un articolo di Physicsworld rivela novità su esperimenti

Comunicato stampa del 23/01/2019

Gran Sasso. Sulle 2.292 tonnellate di sostanze pericolose l’INFN non demorde nonostante l’inchiesta.

La rivista Physics World rivela: a novembre l’INFN ha affidato la progettazione per smantellare LVD e Borexino ma vuole mantenere quest’ultimo fino al 2020 senza motivi tecnici ma solo per ragioni scientifiche.

 

Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso: scienziati non sono in torre d’avorio, ma nella società. Devono rispettare le leggi, l’acqua è indispensabile per la vita.

La regione confermi la data del 2019 per l’allontanamento di 1.000 tonnellate di acqua ragia e 1.292 tonnellate di trimetilbenzene.

 

La rivista Physics World, una delle testate a più ampia diffusione in materia di notizie sulla ricerca nel campo della fisica, torna sulla questione della sicurezza dei laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso con nuove rivelazioni.

Lo fa in un lungo articolo di apertura del 21 gennaio scorso a firma di Edwin Cartlidge, che aveva già firmato un pezzo su SOX.

 

Da un lato la rivista evidenzia che l’INFN ha affidato a novembre 2018 alla società di ingegneria Ramboll due incarichi relativi alla progettazione per smantellare i due esperimenti LVD (con 1.000 tonnellate di acqua ragia) e Borexino (con 1.292 tonnellate di trimetilbenzene) ma dall’altro rivela che dietro la richiesta avanzata alla regione di posticipare la fine di Borexino dal 2019 al 2020 non è vi è alcuna ragione tecnica ma solo una questione di nuove misurazioni per ricerca. Secondo la dichiarazione del portavoce dell’esperimento, infatti, per svuotare i contenitori e trasportare fuori dalla montagna le sostanze pericolose basterebbe una manciata di mesi.

 

Ricordiamo che lo stoccaggio di tali sostanze, che determinano l’inclusione dei laboratori tra i siti a rischio di incidente rilevante, è avvenuto in modo irregolare secondo le leggi (art.94 del Testo Unico dell’Ambiente D.lgs.152/2006) che oggi ne prescrivono anche l’allontanamento dai punti sensibili per l’acqua potabile.

 

Per la Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso tale posizione non solo è irricevibile ma è veramente incredibile visto che vi è un’inchiesta in corso (la seconda dopo quella del 2003 che portò al sequestro dei laboratori) e la rete dell’acquedotto è in parte sequestrata con la perdita di ben 100 litri al secondo di preziosa acqua.

Davanti a questa enormità ci pare che gli scienziati vogliano continuare a stare nella loro torre d’avorio invece di scendere nella società rispettando leggi e diritti fondamentali quali l’accesso all’acqua. Tutto le attività dell’uomo hanno dei limiti, ricerche comprese.

 

Ci aspettiamo che la regione respinga al mittente tale proposta di posticipo dal 2019 al 2020 visto che l’allontanamento delle sostanze più pericolose è uno dei punti chiave per la messa in sicurezza.

MOBILITAZIONE PER L’ACQUA DEL GRAN SASSO segreteria H2O Abruzzo in collaborazione con Termoli Wild 
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