L’Usignolo del Giappone si insedia in…Abruzzo

Studio scientifico della Stazione Ornitologica Abruzzese dimostra l’espansione di questa specie alloctona a partire dal lancianese, all’interno di siti protetti. Stimate 200-250 coppie distribuite su 1.800 ettari.

L’Associazione: “rischi per le specie locali, norme comunitarie impongono interventi da parte degli enti pubblici“.

vegetazione forestale), si ipotizza un’ulteriore espansione della specie verso le vallate limitrofe, soprattutto a nord.
Dichiara Massimo Pellegrini, presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese “Purtroppo il tema della gestione della fauna selvatica e specialmente delle specie aliene è molto sottovalutato dalle pubblica amministrazione che pure avrebbe precisi obblighi internazionali per il monitoraggio delle specie. Questo studio è stato fatto da volontari quando la regione in base al Regolamento 1143/2014 della UE recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive, dalle piante alle specie animali, dovrebbe essere impegnata in prima linea. Questi organismi, infatti, possono competere con le specie autoctone per il cibo o per i siti riproduttivi oppure predarle determinandone la rarefazione o addirittura la scomparsa. Alcune specie creano grandi danni all’agricoltura, altre sono un disastro per la flora e la fauna acquatica. Bisogna sia prevenire l’introduzione in natura di queste specie sia intervenire per limitarne la diffusione, soprattutto nei primi momenti dell’insediamento. Nel caso dell’Usignolo del Giappone è grave che praticamente tutto il Sito di Interesse Comunitario “Fosso delle Farfalle” sia interessato dalla sua presenza e che si stia diffondendo in un territorio che sulla carta dovrebbe diventare un Parco nazionale. I valori naturalistici devono essere preservati anche dalle specie aliene“.

Comunicato stampa del 18-12-22

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