Piano Faunistico Venatorio: Il Consiglio Regionale approva la proroga al 31 Dicembre 2025

Campobasso, 16 gennaio 2024 –  Il Consiglio regionale nella seduta di oggi ha approvato a maggioranza, con 7 astensioni, il differimento, al 31 dicembre 2025, proposto dalla Giunta  regionale, della validità del vigente Piano Faunistico Venatorio 2016-2021.

Ha illustrato all’Aula l’argomento il Relatore, Consigliere Angelo Primiani, è seguito l’intervento per esprimere la propria posizione del Consigliere Cavaliere.

Il Relatore Primiani, tra le altre cose, ha evidenziato come l’ulteriore proroga del vigente Piano Faunistico Venatorio viene operata nella consapevolezza della necessità di provvedere comunque e senza ulteriori ritardi alla conclusione degli iter amministrativi prodromici all’aggiornamento ad approvazione del Piano Faunistico venatorio 2023/2028, la cui approvazione rappresenta un impellente necessità, stante la natura programmatoria dello stesso.

16-01-24 Ufficio attività istituzionali della Presidenza del Consiglio e Comunicazione pubblica

Comunicato stampa relativo alla seduta n. 2 del Consiglio regionale

Campobasso, 16 gennaio 2024 – Presieduto dal Presidente Quintino Pallante si è riunito oggi il Consiglio regionale.

L’Assemblea a seguito dell’illustrazione dell’argomento da parte del Relatore, Consigliere Primiani, ha iniziato l’esame della Proposta di ulteriore differimento del Piano Faunistico venatorio 2016-2021 avanzata dalla Giunta regionale

E’ seguito, quindi, l’intervento del Consigliere Cavaliere.

L’atto è stato approvato a maggioranza con 7 astensioni.

Il provvedimento prevede il differimento, al 31 gennaio 2025, del termine di durata del Piano Faunistico Venatorio regionale 2026-2021.

Il Relatore Primiani, tra le altre cose, ha evidenziato come l’ulteriore proroga del vigente Piano Faunistico Venatorio viene operata nella consapevolezza della necessità di provvedere comunque e senza ulteriori ritardi alla conclusione degli iter amministrativi prodromici all’aggiornamento ad approvazione del Piano Faunistico venatorio 2023/2028, la cui approvazione rappresenta un impellente necessità, stante la natura programmatoria dello stesso.

Di seguito con l’illustrazione del Relatore, Consigliere Roberto Di Baggio, l’Assise ha inziato l’esame della Deliberazione n. 46, adottata dalla Giunta regionale in data 24 febbraio 2023 avente ad oggetto: “Adozione Piano Regionale dei Trasporti 2022 – 2031 a seguito di procedura di VAS – Avvio iter di approvazione”.

Sono seguiti gli interventi per esprimere la propria posizione a riguardo e la conseguente determinazione di voto, i Consiglieri Salvatore, Greco, Fanelli, Romano, Primiani, Gravina, Facciolla il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Niro, l’Assessore Cefaratti, l’Assessore e Vicepresidente della Giunta Di Lucente e il Presidente della Regione Roberti, che ha concluso il dibattito.

In particolare, il Relatore Di Baggio ha ricordato come l’iter per la stesura del Piano ebbe inizio nel 2018, con l’approvazione delle Linee Guida per la redazione del nuovo Piano dei Trasporti a seguito dell’Accordo con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Successivamente, a causa dell’emergenza Covid, è stata disposta la proroga della convenzione. Nella primavera 2021 sono stati approvati, con deliberazione della Giunta regionale, gli elaborati del Piano, che è sato quindi sottoposto a procedura VAS. Procedura che si è conclusa positivamente lo scorso 31 gennaio 2023, alla quale è seguita l’approvazione definitiva del Piano da parte della Giunta regionale con l’assunzione di apposita deliberazione n. 46 del 24 febbraio 2023.

Il Piano, che è stato poi approvato a maggioranza dall’Assemblea, si pone, come si legge nella relazione riassuntiva, 3 obiettivi generali:

  1. Assicurare il diritto alla mobilità delle persone e delle merci, riservando un’opzione preferenziale al trasporto collettivo;
  2. Assicurare lo sviluppo economico della regione, attraverso una migliore integrazione dei sistemi di trasporto ferroviario, marittimo, stradale e aereo;
  3. Assicurare il perfetto equilibrio tra i predetti obiettivi e la necessità di tutelare l’assetto ambientale.

Gli obiettivi generali a loro volta si declinano in 6 obiettivi specifici:

1 – ACCESSIBILITA’

  • definire una ipotesi di riorganizzazione del sistema di mobilità regionale;
  •  rappresentare uno scenario futuro ottimale di riferimento e, qualora possibile, soluzioni alternative;
  • prevedere un’organizzazione della mobilità regionale in termini di multi modalità e intermodalità e, quindi, uno sviluppo equilibrato e integrato di tutte le modalità di trasporto;
  • contribuire a migliorare l’attrattività e la qualità del territorio;
  • supportare la connettività e la coesione territoriale, al fine preciso di ridurre il fenomeno di marginalizzazione;
  • promuovere la piena accessibilità alle reti e ai servizi di trasporto da parte di tutte le categorie di utenti attraverso la progressiva eliminazione delle barriere architettoniche.

2 – INTEGRAZIONE RETI E SERVIZI

  • realizzare una efficiente interconnessione fra le reti di rango regionale e quelle sovraregionali;
  • integrazione di un sistema multimodale dei trasporti che preveda interazione tra servizio su gomma, servizio ferroviario e il combinato strada- mare sia per il trasporto delle persone, in aderenza ai principi dell’approvando piano portuale.

3 – TRASPORTO COLLETTIVO / TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

  • riorganizzare il trasporto pubblico locale su gomma, in raccordo con le prescrizioni comunitarie;
  • definire possibili soluzioni di miglioramento dell’efficienza e dell’economicità dei trasporti di persone;
  • garantire opzioni di trasporto che permettano di accedere alle destinazioni e ai servizi chiave;
  • valutare la possibilità di sperimentare e/o attivare soluzioni di trasporto flessibili e innovative (es. servizi di trasporto a chiamata);
  • considerare l’obiettivo di aumento della percentuale di cittadini trasportati con mezzi alternativi all’auto privata;
  • fornire soluzione per migliorare qualità e affidabilità dei servizi di trasporto pubblico regionale locale in ambito urbano ed extraurbano, anche considerando le diverse caratteristiche ed esigenze dei bacini di traffico;
  • potenziare i servizi di trasporto collettivo, anche mediante politiche di incentivazione di rinnovamento del materiale rotabile;
  • valutare la possibilità di prevedere interventi di velocizzazione delle linee ferroviarie (vedi elettrificazione della rete, riqualificazione di impianti tecnologici, interventi su ferrovie non interconnesse).

4 –  MERCI E LOGISTICA

  • promuovere e sviluppare la competitività dell’area portuale e retroportuale, anche mediante l’adozione delle misure contemperate nella prima fase di attuazione del piano portuale;
  • sviluppare sinergie ed accordi strutturali di collaborazione con poli logistici nazionali;
  • promuovere la cooperazione tra tutti i soggetti a diverso titolo interessati (autorità portuali e marittime, gestori di reti di trasporto, vettori, operatori economici) per lo sviluppo e la gestione integrata della piattaforma logistica regionale;
  • attivare forme di collaborazione con i comuni nell’ottica del miglioramento della crescita e dell’organizzazione dei servizi logicistici;
  • integrazione di un sistema multimodale (benché di semplice cabotaggio) dei trasporti che preveda interazione tra servizio su gomma, servizio ferroviario e il combinato strada-mare in aderenza ai principi dell’approvando piano portuale di Termoli.

5 –  SICUREZZA STRADALE

  • Fornire delle Linee Guida per gli enti locali al fine della redazione ed attuazione degli interventi finalizzati alla sicurezza stradale;
  • Promuovere e valutare interventi materiali riguardanti le infrastrutture che vadano ad eliminare i deficit e le inefficienze funzionali, al fine di assicurare l’accesso ai principali nodi di trasporto regionali e sovraregionali.

6 –  ICT (Intelligent Transportation System)

  • Contemplare l’integrazione di strumenti ICT nella gestione e organizzazione della mobilità regionale, quindi prevedere anche il ricorso a sistemi di trasporto intelligenti (ITS – Intelligent Transportation System).
  • Informatizzare i servizi sull’utenza e sul monitoraggio della stessa, sulla gestione delle infrastrutture di trasporto e sul controllo del traffico.

Rispetto a tali azioni – si legge ancora nella relazione- saranno definite le strategie di intervento e le specifiche politiche.

Come da ordine del giorno si sono quindi svolti due atti rogatori, in particolare:

  • Interrogazione con risposta orale, a firma del Consigliere Fanelli, ad oggetto “Realizzazione di un Centro di permanenza per i rimpatri sul territorio della Regione Molise”, ha fornito risposta per la Giunta l’Assessore Gianluca Cefaratti. L’interrogante Fanelli si è detto soddisfatto delle delucidazioni ricevute.
  • Interpellanza, a firma del Consigliere Salvatore, ad oggetto “Progetto definitivo per autorizzazione all’impianto idroelettrico di Pizzone II”. Ha fornito risposta il Vice Presidente della Giunta Andrea Di Lucente. L’interpellante si è detta soddisfatta delle informazioni ricevute.

Il Consigliere Vincenzo Niro, infine, ha chiesto ed ottenuto dall’Aula l’iscrizione all’ordine del giorno di una mozione a sua firma e degli altri Consiglieri di maggioranza, avente ad oggetto: “Misure a sostegno delle attività in regime di concessione demaniale marittima, fluviale e lacuale ad uso turistico-ricettivo”.

Sono seguiti gli interventi dei Consiglieri Primiani, Greco e Fanelli. Ha chiuso il dibatto il Presidente della Regione Roberti.

La mozione è stata quindi approvata all’unanimità di presenti (non hanno partecipato al voto i Consiglieri Fanelli, Salvatore, Primiani e Greco, fornendone opportuna motivazione) dall’Assemblea regionale.

Nello specifico, con l’atto di indirizzo, il Consiglio regionale prende atto che la direttiva 2006/123/CE, la cosiddetta direttiva Bolkestein, nonostante autorevoli pareri di segno contrario si applica alle concessioni demaniali marittime, fluviali e lacuali ad uso turistico-ricettivo. Nella premessa dell’atto, ancora, si rileva come il settore turistico balneare del Molise si fonda su attività di piccola o piccolissima dimensione, per lo più a gestione familiare. Si evidenzia, inoltre, che da una prima analisi risulta che nella regione Molise, all’incirca il 29% della superficie del demanio marittimo risulta occupata, potendo così affermare che il dato regionale è inferiore rispetto al dato nazionale, così come indicato nella relazione del Tavolo tecnico nazionale che corrisponde al 33%. Tale condizione -si legge dunque nella premessa della mozione- è agevole sostenere che non sussiste un problema di concorrenza e/o di scarsità delle risorse demaniali della regione Molise, utilizzando un approccio concreto a livello locale, così come previsto dalla sentenza n. 348/2022 del 20 aprile 2023 della CGUE.

Di conseguenza l’Assise impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale a supportare le imprese operanti sul demanio marittimo, lacuale e fluviale con finalità turistico-ricreativa, esprimendo nella Conferenza Stato-Regioni, nonché in ogni sede istituzionale, ed in conformità agli articoli 2, comma 1 e 4, della Legge 5 agosto 2022, n. 118- legge annuale per il marcato e la concorrenza 2021-, la posizione della Regione Molise mediante:

  1. richiesta al Presidente del Consiglio dei ministri di ultimare i lavori del Tavolo tecnico istituito dall’art. 10 quater del decreto-legge 29 dicembre 2022 n. 198.
  2. richiesta di traduzione in atto legislativo statale degli esiti del Tavolo tecnico, che preveda la determinazione di un criterio unico nazionale, fra quelli ritenuti possibili della CGUE nella causa C-£48/22, per la determinazione di un limite oltre il quale la risorsa può essere considerata scarsa, la cui scelta è rimessa alla discrezionalità del legislatore statale in materia di tutela della concorrenza, prevedendo altresì:
  • la verifica periodica -ad esempio ventennale- finalizzata al monitoraggio della scarsità della risorsa naturale e la conseguente conferma della durata delle concessioni sino all’eventuale superamento del limite della scarsità della risorsa stessa;
  • l’obbligo di indizione delle procedure di evidenza pubblica da parte delle Autorità concedenti, anche su istanza di parte, solo a seguito della verifica della scarsità del bene secondo i criteri fissati dal legislatore nazionale, in linea con l’art. 12 della direttiva Servizi n. 2006/123/CE e con i principi fissati dalla sentenza del 20 aprile 2023 della CGUE;
  • la conferma della piena validità dei titoli concessori sorti prima della scadenza del termine di recepimento della direttiva 2006/123/CE, ovvero del 28 dicembre 2009;
  • il riconoscimento, nella disciplina delle procedure di evidenza pubblica, tra i criteri per l’assegnazione delle concessioni, del valore di mercato dell’azienda creata dal concessionario uscente, che tenga in adeguata considerazione degli interventi, del valore aziendale dell’impresa, dei beni materiale ed immateriali, della remunerazione del capitale investito, della professionalità acquisita, da porre a carico del concessionario entrante e in favore di quello uscente;
  • l’abrogazione o l’adeguamento dell’articolo 49 del codice della navigazione a quanto espresso al punto precedente.

A cura dell’Ufficio attività istituzionali della Presidenza del Consiglio e Comunicazione pubblica 

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