Rosa Tiziana Bruno presenta: “Fare scuola con le storie” – Esperienze di educazione alla lettura in classe

Nel pregevole libro curato dalla sociologa, insegnante, formatrice, Rosa Tiziana Bruno “Fare scuola con le storie. Esperienze di educazione alla lettura in classe”, pubblicato da Erickson nel gennaio del 2023, l’autrice “raccoglie cento racconti di insegnanti, esperienze di lettura in classe utilizzabili come uno strumento teorico-pratico per incentivare la lettura nella scuola ed incoraggiarne la diffusione capillare in un’ottica
interdisciplinare”.

In particolare, il volume presenta un mosaico di esperienze variegate e, talvolta, inaspettate: scambi epistolari con i protagonisti dei romanzi, attività cooperative, giochi letterari, incontri con gli autori, laboratori, teatralizzazioni, booktrailer. Esperienze da cui prendere spunto per creare percorsi su molteplici argomenti, tra i quali:

inclusione

stereotipi

creatività

benessere emotivo

relazione tra pari

sostenibilità.

Ricordiamo che Rosa Tiziana Bruno, vincitrice nel 2017 dell’International Writers Awards dell’IFERS di Los Angeles e il prestigioso premio Gourmand World nella sezione Children Book, conduce da anni studi sull’uso della fiaba didattica e cura la direzione artistica del festival “Scampia Storytelling” per conto dell’Associazione italiana scrittori per ragazzi, ICWA.

E nel 2021 ha rappresentato l’Italia al Premio UNESCO-Japan per l’educazione alla sostenibilità. In particolare all’interno di questo volume “Fare scuola con le storie. Esperienze di educazione alla lettura in classe”, è stato pubblicato un unico racconto molisano scritto dalla prof.ssa Italia Martusciello, dal titolo “Un
inedito, ma indimenticabile laboratorio di lettura”. Sono davvero onorata di far parte del libro “Fare scuola con le storie”. Vorrei ringraziare di cuore la Dott.ssa
Rosa Tiziana Bruno per essermi stata sempre vicina nel corso di questa avventura e per avermi fornito preziosi
consigli e supporto in tutto il percorso di ricerca. Ho aderito con entusiasmo a questo percorso perché mi rendo conto che la lettura consente di scoprire i
contenuti del passato e di interpretarli, rielaborarli e diffonderli di nuovo.
In questa maniera le conoscenze si tramandando e danno origine ad altre nuove idee, innovazioni e scoperte.
Ed è interessante riflettere sulla ricerca dello storico israeliano Yuval Noah Harari che asserisce che prima della rivoluzione industriale, essere ricco significava possedere terre. In seguito, la ricchezza si è spostata verso i macchinari e le fabbriche.

Ma nell’attuale economia, secondo Harari, essere ricco significa possedere informazioni e conoscenze. Ecco perchè la lettura si rileva basilare perché consente di prolungare le connessioni neurali, stimolare il pensiero divergente, mantenere attive le funzioni cognitive di memoria, attenzione e concentrazione, ragionamento e capacità critica.

E non meno importante la lettura permette anche di accedere alla sfera dei sentimenti e delle emozioni dei protagonisti e in questo modo si amplificano gli aspetti relazionali (come comunicazione, capacità di interazione, empatia), gli aspetti emotivi (alfabetizzazione emotiva, capacità di comprendere le proprie e altrui
emozioni, modulazione delle proprie emozioni) e gli aspetti specifici di salute (depressione, ansia, deterioramento cognitivo, ecc). Ma la lettura dovrebbe essere implementata prima di tutto a casa, dai genitori. Infatti i dati ISTAT del 2021 confermano che la lettura continua a essere fortemente influenzata dall’ambiente familiare, i bambini e i ragazzi sono certamente favoriti se i genitori hanno l’abitudine di leggere i libri. Tra i ragazzi sotto i 18 anni la quota di lettori è pari al 73,5% se leggono sia la madre che il padre ma scende al 34,4% se entrambi i genitori non sono lettori. A questo proposito Marco Tullio Cicerone, una casa senza libri è come una stanza senza finestre. Rosa Tiziana Bruno “L’azione educativa implica soprattutto dare senso al desiderio. L’essere umano è
desiderante per definizione, non smette mai di desiderare finché è in vita.

Desidera cose, ma soprattutto desidera corrispondenze affettive, gesti che gli dicano che la piena realizzazione di sé è possibile, in armonia con quanto lo circonda. E se l’elemento desiderio è così fortemente connaturato all’esistenza umana, l’educazione non può prescindere da esso. Anche perché, quando il dovere di studiare è staccato dal desiderio, si traduce in un sacrificio infelice e inutile, e la scuola diventa un ambiente fatto solo di muri, registri e voti.

A questo bisogna aggiungere che ogni apprendimento possiede anche una dimensione etica: le virtù della pazienza, dell’attenzione e della crescita relazionale.

Sottovalutare o eliminare la dimensione etica comporterebbe una serie di rischi, fra cui l’omologazione del pensiero. Ma come trasmettere i contenuti attivando, al contempo, il desiderio di conoscere e le abilità emotivo-relazionali indispensabili per vivere e progredire? Uno strumento privilegiato che abbiamo a disposizione è senz’altro la lettura condivisa di storie.
L’arte del racconto, confluita poi nella letteratura, è forse il più antico strumento per lo stimolo del progresso umano. E la funzione altamente formativa della lettura si evince dai risultati che genera quando viene praticata costantemente. Di questi risultati ho creduto fosse importante raccogliere testimonianza in un libro”.

E adesso cosa bolle in pentola? Quali progetti futuri? Sto ancora lavorando, da molto tempo, su un libro che parla della scuola, dei rapporti con il Ministero e con
l’USR Molise. Quanti episodi e quante storie da raccontare! In tante pagine approfondisco il rapporto con i Presidi, ne ho avuti diversi e alcuni veramente mi hanno dato tanto e quanto mi hanno insegnato, sono stati dei preziosi mentori. E ci saranno diverse sorprese. E poi una parte corposa è dedicata anche agli alunni e e ai genitori.

Comunicato stampa del 12-10-23

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