Stoccaggi del gas: pericolo confermato e scempio del territorio

Il recentissimo servizio di Report sulla sismicità indotta che gli stoccaggi sotterranei di gas possono attivare ha riacceso i riflettori su un tema scottante per la nostra Regione, coinvolta in pieno nel progetto che prevede la realizzazione di un impianto (300 milioni di metri cubi di gas) nella zona del Sinarca, e in modo parziale in quello relativo all’ampliamento dello stoccaggio “Treste”, a cavallo tra Abruzzo e Molise.

Gli stoccaggi, come abbiamo ormai da tempo denunciato in numerosi incontri pubblici, sono impianti sottoposti a Legge Seveso in quanto a rischio di incidente rilevante; essi richiedono piani di evacuazione dettagliati e soprattutto a conoscenza della popolazione, il che in Molise non risulta.

I loro progetti di ampliamento sono strettamente legati al lunghissimo (e contestatissimo) gasdotto che partendo da Melendugno in Salento dovrebbe arrivare in Lombardia e da lì inviare gas in Germania e nel Nord Europa. Il percorso del gasdotto (e la posizione degli stoccaggi collegati) ricalca le più pericolose linee di sismicità e rischio idrogeologico d’Italia.

A questa oggettiva condizione altissima di pericolo si va inoltre ad aggiungere l’ennesima conferma del rischio sismicità indotta, sostenuta da dati scientifici inoppugnabili; come è naturale, i rischi sono sito-specifici, e vanno indagati con studi approfonditi di enti indipendenti e attendibili, ma esistono e non possono più essere ignorati, anche considerata l’esperienza spagnola (delta dell’Ebro), dove le scosse si sono succedute per anni anche dopo il termine dell’attività di compressione e decompressione del gas.

Per cosa dovremmo accettare di esporci a situazioni così gravi, quando è ormai noto che i consumi di gas sono in calo ovunque, che l’Italia ha una capacità enorme di stoccaggio (seconda in Europa) e che è improrogabile l’obbligo di dismettere quanto prima i combustibili fossili, pena la morte del pianeta?

Report ha evidenziato anche grosse criticità e zone d’ombra preoccupanti per quanto attiene alla Commissione VIA, sia per la sua composizione sia per il suo operato: i cittadini hanno diritto ad una imparziale valutazione del pericolo al quale il loro territorio è sottoposto, senza che intervengano interessi privati legati ai profitti derivanti dalla quota in bolletta che remunera i “servizi di rete”.

Esigiamo che il governo regionale e le amministrazioni comunali interessate dallo stoccaggio “Sinarca” prendano una posizione netta e ascoltino la forte opposizione esistente sui territori, dove da anni Trivelle Zero Molise e più di recente il Comitato “I Discoli del Sinarca” svolgono l’opera di informazione e sensibilizzazione che spetterebbe in primis alle istituzioni.

Esortiamo i cittadini molisani a mantenere alta la guardia e a partecipare numerosi alle iniziative che metteremo in atto sia per salvare il bosco Corundoli di Montecilfone, minacciato dal gasdotto Larino – Chieti, sia per bloccare la realizzazione del centro di stoccaggio in Basso Molise, simboli inutili e pericolosi di un modello di sviluppo ormai arcaico e insostenibile.

Trivelle Zero Molise
Comitato “I Discoli del Sinarca”

Ezio Varrassi: anche se nell’ultima conferenza stampa in collaborazione con il comitato i Discoli del Sinarca  hanno voluto censurare il mio intervento oltre ad aver ignorato la partecipazione dell’associazione ambientalista  Termoli Wild, ribadisco che il tutto è uno scempio approvato dal governo nazionale e dalla regione Molise  in accordo con la multinazionale… Nel mio Blog non possono censurarmi… Mi dispiace per loro ma questa è la verità! Avanti con la denuncia vi invito ad una massima condivisione!!!

Di Ezio Varrassi

Ti è piaciuto? Condividilo!