Il Vicolo dei mazzemarille è legato a leggende locali antiche. Si trova a Termoli e da Piazza Duomo spunta su Via Federico II di Svevia. Architettonicamente ed esteticamente il vicoletto non presenta nessuna caratteristica di rilievo ma è legato ad un racconto popolare molto particolare. Gli anziani termolesi ricordano che, da bambini, lungo la stretta viuzza, c’erano delle stalle per i cavalli e durante la notte si sentivano insoliti rumori e si subivano misteriosi dispetti attribuiti, appunto, ai mazzemarille.

mazzemarille sono una leggenda completamente made in Molise. Sono spiritelli che nottetempo si aggiravano nelle stalle, soprattutto di questo vicoletto, a intrecciare il crine dei cavalli. Si riconoscerebbero da un cappellino rosso e da un randello con il quale, al buio delle stalle, colpivano quanti cercavano di acciuffarli. Secondo altri anziani locali i mazzemarille sarebbero bimbi morti prima del battesimo, che rimasti a vagare tra la gente si divertivano a prendersi gioco dei vivi, apparendo loro nel momento del passaggio dalla veglia al sonno. Il cappellino rosso dei mazzemarille aveva un inestimabile valore. Si dice che gli spiritelli esaudiscano qualsiasi desiderio pur di riavere indietro il loro cappellino, ammesso che qualcuno riesca a prenderlo, visto che saltellando sui letti immobilizzano la persona con la quale hanno deciso di “giocare”, ricoprendola di invisibili e magici legacci. La leggenda narra che a molti capitava di svegliarsi dal sonno e di avere l’impressione di non riuscire a muoversi né a gridare e di udire in quegli stessi istanti voci di bambini e campanellini tintinnare.

Questa credenza non si è diffusa solo a Termoli, ma anche in altri paesi del Basso Molise. Enzo Terzano, scrittore di Guglionesi, ha dedicato una pubblicazione documentata a questa leggenda.

Storia e leggenda di Molisecoast.com

Ezio Varrassi: In questi giorni stiamo ripercorrendo la storia del territorio, e queste leggende sono le radici della nostra cultura. Vogliamo ripubblicarle, perchè oltre ad essere parte della storia e delle tradizioni molisane, sono risorse per il turismo. Mentre raccontiamo queste meraviglie, siamo in collaborazione con la dottoressa Lucia Checchia per tentare di riscoprire la città sommersa, patrimonio unico del nostro territorio, “Buca” è ancora lì…Noi termolesi stiamo vivendo l’epaca della modernizzazione del centro, di cui siamo delle vittime innocenti. Immaginate questi milioni di euro investiti sul turismo e su queste meraviglie cosa potrebbero fare…ma questa è un’altra “leggenda”…continuate a seguirci…

Il Servizio è stato diretto da Ezio Varrassi con le riprese video e le fotografia unica di Vanessa di Lalla.