Agricoltura Smart a residuo zero: Termoli Wild abbraccia il progetto per un’agricoltura più ecocompatibile

17 luglio 2020 Campomarino (CB) azienda agricola Di Vito

Prospettive e opportunità di un mercato salutistico e trasparente.

“Il marchio RESIDUO ZERO 100% CERTIFICATO E’ IL NOSTRO MARCHIO PROTETTO ed è stato registrato al ministero dello sviluppo economico. QUESTO MARCHIO VIENE APPLICATO QUANDO nel lotto di prodotto analizzato i principi chimici rilevati sono al di sotto della soglia di rilevabilità strumentale dello 0,01 ppm, quindi di gran lunga inferiori ai limiti di legge previsti dal Regolamento (CE) 396/2005 e smi. LE SOSTANZE CHIMICHE CHE VENGONO RICERCATE CON ANALISI MULTIRESIDUALE SONO SIA QUELLE UTILIZZATE NELLA LOTTA AGRONOMICA CLASSICA, SIA QUELLE CHE POSSONO FINIRE NELL’ ALIMENTO DURANTE IL PROCESSO PRODUTTIVO IN MANIERA ACCIDENTALE. IL NOSTRO OBBIETTIVO E’ QUELLO DI DARE AL CONSUMATORE UN CIBO BENEFICO E PRIVO DI SOSTANZE PERICOLOSE CON TUTTE LE INFORMAZIONI UTILI A PORTATA DI MANO”.

“Il discorso della salute e dello stare bene richiama direttamente l’attenzione sui valori che stanno alla base della convivenza di una comunità. Avere un cibo sano e sicuro riguarda tutti e risponde ad un diritto fondamentale generale e non solo al bisogno di una determinata categoria di persone.

Molte delle tecniche “ecologiche” utilizzate per ottenere i prodotti ritenuti sani, portano ad avere rese produttive più basse di quelle convenzionali. I prodotti agricoli così ottenuti devono costare di più per ripagare la minore produzione. Di conseguenza, il costo della materia prima è più elevato e si ripercuote sul prodotto posto in vendita. Non entriamo, qui, nel merito dei costi sostenuti per adempimenti burocratici, che sommergono gli attori della filiera sotto un cumulo di carte, che ai fini della tutela ambientale e della salute umana sono indubbiamente inutili.

Ritornando a parlare di costi, diversi studi dimostrano come i prezzi di vendita dei prodotti ritenuti “sani” e quelli definiti “convenzionali” variano molto, con aumenti che vanno dal 13% al 200% in più su alcune tipologie di alimenti.

È evidente la forte contraddizione con il principio costituzionale della salute come diritto, introducendo elementi di disuguaglianza in funzione del potere di acquisto o, in termini di capacità ad accedere alle informazioni, in funzione degli strumenti culturali.

Questo cibo sano è di fatto divenuto un ulteriore criterio di distinzione tra ‘cibo per ricchi’, quello sicuro e di qualità, e ‘cibo per poveri’, quello scadente e pieno di sostanze pericolose.

Inoltre, in merito all’impatto ambientale, occorre considerare l’insufficiente organizzazione logistica del settore non convenzionale. Nel 90% dei casi le materie prime, coltivate ancora oggi in piccole nicchie di territorio, non sono connesse, in termini di vicinanza, al luogo di prima trasformazione. Questo implica una serie di trasporti che, oltre a pesare sul prezzo del prodotto finito, hanno un forte effetto sul clima e sul riscaldamento globale.

Allora, di cosa si tratta nella realtà quando parliamo di un prodotto sano e del mangiare bene? Di un’occasione per il nostro pianeta e per tutti gli esseri viventi o di un ulteriore business per ricchi?

Converrai anche tu circa la necessità di produrre cibo sicuro e di qualità per tutti e a costi accessibili a tutti.

In altre parole, anziché investire di più, dobbiamo investire meglio in termini di risorse umane, ambientali, economiche e principalmente politiche.

Il progetto che stiamo presentando, ma che è già di per se una realtà esistente, è fondato sulla trasparenza e la diffusione delle conoscenze. La conoscenza è alla base di tutto.

Per ottenere un cibo sano occorre seguire un modello di agricoltura sana che faccia uso della scienza, della ricerca, della fisica e della chimica, per creare un sinergismo tra suolo, pianta e microambiente, essenziale in termini di efficienza produttiva e di impatto ambientale.

Oggi è impossibile parlare di sicurezza alimentare se l’obbiettivo comune non è quello di ottenere cibi sani.

PER ARRIVARE PIU’ FACILMENTE A QUESTO RISULTATO E’ NECESSARIO QUIDNI PUNTARE SULL’INNOVAZIONE E L’UTILIZZO DELLE NUOVE TECNOLOGIE

PER QUESTO MOTIVO VOGLIAMO APPLICARE LA TECNOLOGIA BLOCKCHAIN ALLA CERTIFICAZIONE RESIDUO ZERO PER RENDERLA SMART, SEMPLICE, VELOCE e TRASPARENTE

SMART – tutto il sistema è tracciato blockchain

SEMPLICE – facilità di compilazione dei registri delle operazioni

VELOCE – consultabile anche da smartphone

infine è trasparente perché grazie all’applicazione del sistema integrato Blockchain possiamo fornire al consumatore, attraverso un QR Code, tutta la storia di ogni prodotto agricolo, dalla coltivazione nei campi alla lavorazione nelle aziende agricole, fino allo stoccaggio del prodotto nei punti vendita. In questo codice vogliamo inserire anche le analisi multi residuali affinchè il consumatore abbia, al momento dell’acquisto, la certezza che nel suo cibo non ci sia presenza di sostanze tossiche e dannose alla salute della sua famiglia.

In definitiva

 IL RESIDUO ZERO UNITO ALLA TRACCIABILITA CON TECNOLOGIA BLOCKCHIAN TRASFORMERÀ RADICALMENTE IL MERCATO DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO.

RELATORI:

FRANCESCO PROCE E LAURA CASOLINO MODERATORI DELL’EVENTO

KATIA D’AMICO PRESIDENTE KONCER SERVIZI SOC. COOP., AZIENDA DI SERVIZI DETENTORE DEL MARCHIO RESIDUO ZERO 100%CERTIFICATO CON TECNOLOGIA BLOCKCHAIN;

MATTEO SCOMMEGNA E FILIPPO FACCINI – TECNICI ISAGRO S.P.A. LEADER MONDIALE NEI PRODOTTI PER L’ AGRICOLTURA CON SOLUZIONI INNOVATIVE E A BASSO IMPATTO AMBIENTALE CON L’INTRODUZIONE DI BIO-AGROFARMACI NELLA TECNICA COLTURALE;

PROF. ANTONIO DE CRISTOFARO, DOCENTE UNIMOL E MASSIMO ESPERTO IN MATERIA DI FEROMONI DA APPLICARE IN AGRICOLTURA PER IL MONITORAGGIO DEI FITOFAGI;

FABRIZIO FERRAIUOLO, SOFTWARE ARCHITECT ESPERTO NEL SETTORE DELL’INFORMATICA E CO-FONDATORE DEL GRUPPO  FEEDENTITY.

  • EZIO VARRASSI PRESIDENTE ASSOCIAZIONE TERMOLI WILD DIRETTA FACEBOOK, SERVIZIO FOTOGRAFICO, PORTAVOCE SULL’INQUINAMENTO AMBIENTALE (PESTICIDI E PRODOTTI CHIMICI)

FARE SISTEMA E’ NECESSARIO E INDISPNSABILE PER PROMUOVERE LE NOSTRE PRODUZIONI, DIFENDERELE DALLA CONTRAFFAZIONE E RENDERE LA FILIERA SEMPRE PIU’ COMPETITIVA (E SEMPLIFICARE LA VITA DEGLI AGRICOLTORI CHE PER NOI E’ IMPORTANTISSIMO!)

QUESTO E’ VALIDO SOPRATTUTTO IN UN SISTEMA AGRICOLO FRAMMENTATO COME QUELLO ITALIANO.

CREARE DELLE FILERE TRACCIATE E CONTROLLATE E’ NECESSARIO ANCHE PER: TUTELARE I CONSUMATORI CON CIBO SICURO E DI QUALITA’

RESIDUO ZERO 100% CERTIFICATO E’ UNA FILIERA PRODUTTIVA DI QUALITA’.

di Katia D’amico

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