Al Nausicaa National Sea Center, Francia, sono morti 30 squali martello in 8 anni. Gli animali erano stati tutti catturati in mare con la scusa della conservazione (lo squalo martello è una specie considerata vulnerabile sotto il profilo dell’estinzione). A detta dell’acquario sono deceduti tutti a causa di un fungo presente anche in natura. Ma Sea Shepherd Conservation Society ha fatto causa alla struttura e tra le accuse mosse vi è anche il fatto che molti squali sarebbero morti mangiandosi tra loro. Non sarebbe una novità: gli animali in cattività sono costretti in spazi molto ridotti, in caso di rissa tra due o più animali le possibilità di fuga sono praticamente inesistenti; di qui l’altissima probabilità che durante una zuffa l’elemento più debole non sopravviva. Gli squali martello sono animali dall’indole migratoria, in natura percorrono lunghissime distanze e un acquario non potrà mai somigliare all’oceano. Con un tasso di mortalità del 100%, questi posti continuano a riempirsi la bocca di parole come “conservazione” o “benessere“.
Termoli Wild in collaborazione con Basta Delfinari
