Il Comune di Fossalto e Plastic Free firmano il protocollo d’intesa

Il rapporto tra Plastic Free Onlus e i comuni, sia molisani che di tutto lo stivale, è importante affinché insieme si possa dare un contributo fattivo per l’ambiente, che sia anche un “seme” in più del previsto. 

È in questo solco che si colloca il contributo incessante dei referenti dell’associazione e dei volontari che decidono di dedicare un piccolo spazio del loro tempo al nostro pianeta e, soprattutto, alla sostenibilità della vite di tutti.

Nelle scorse ore il Comune di Fossalto e Plastic Free Onlus, per il tramite del Sindaco sig. Saverio Nonno e l’Avvocato Giuseppe Fabbiano, Vice Referente Regionale Molise-Abruzzo di Plastic Free, hanno siglato il protocollo d’intesa, gratuito, con cui mettere in campo azioni di sensibilizzazione e attività di tutela ambientale. Per questo traguardo è importante richiamare la disponibilità e la sensibilità non solo del Sindaco ma anche di tutta l’Amministrazione comunale, che ha deciso di sposare la causa.

Con la sottoscrizione del protocollo si dà il via a numerosi eventi di natura volontaristica, che coinvolgeranno gli alunni delle scuole di vario ordine e grado, così come appuntamenti di Clean Up o passeggiate ecologiche tra i bellissimi panorami della montagna molisana, ed altri progetti che verranno presentati nei prossimi mesi che vedranno la collaborazione diretta anche di altre realtà locali.

“Si sente parlare spesso di economia circolare come comportamento/azione che porti ad una riduzione del materiale (scarti – rifiuti) diretto alla fase del riciclo, all’insegna di un suo riuso, in base al principio di prevenzione introdotto dalla Direttiva 2008/98/CE (Direttiva “rifiuti”).

La normativa prova a venire in aiuto attraverso una serie di istituti, tra i quali è importante richiamare il cd. End of Waste (più semplicemente “Cessazione della qualifica di rifiuti”), definito dall’art. 6 della “direttiva rifiuti”.

In questi casi, quando ci si attiene alle disposizioni di legge, quello che prima era un rifiuto viene trattato come nuovo prodotto, una volta sottoposto ad apposita procedura di recupero.

L’art. 184 ter del Testo Unic Ambientale (D.Lgs. 152/2006), intitolato proprio Cessazione della qualifica di rifiuti, stabilisce la possibilità per un rifiuto di cessare di essere considerato e trattato in tal modo solo in determinati casi.

Il comma 1 introduce proprio i requisiti che devono sussistere, contemporaneamente, affinché si possa parlare di End of Waste, e sono:

a) la sostanza o l’oggetto sono destinati a essere utilizzati per scopi specifici; 

b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto; 

c) la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; 

d) l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana.”

Conclude l’Avvocato: ”affinché la qualifica di rifiuto possa cessare, sono necessarie delle specifiche attività di recupero attraverso impianti di trattamento, in base alla natura del rifiuto stesso. Per il via libera all’installazione di un impianto di tale portata l’interessato è necessario un apposito procedimento autorizzativo ambientale, che coinvolga le amministrazioni competenti, oltre ad un parere “caso per caso” obbligatorio e vincolante delle Agenzie Ambientali quali, ad esempio l’Arpa, come sancito dalla legge n. 108 del 29.07.2021.”

Comunicato Stampa del 31-01-24

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