Iniziamo a salvare il mare? Al bando le cassette di polistirolo!

Da pochi giorni è ripartita la pesca, in tutti i video postati sul web, nessuno ha sottolineato una cosa, forse la più importante, alla pari del prodotto ittico: le decine di cassette di polistirolo che continuano a scorrere sul nastro trasportatore del mercato ittico! Basta fare un giro su qualsiasi spiaggia per incontrare queste cassette, intere o fatte a pezzi, che giungono sulla costa, dopo aver trascorso dei lunghi periodi in mare. Questi rifiuti spesso vengono scambiati per prede naturali, quindi divorate da pesci e tartarughe marine, per poi trasformarsi in microplastiche ed essere ingerite dall’uomo. Dovrebbero essere bandite in tutto il mondo, ma intanto cominciamo a pensare al Mare Nostrum. L’ignoranza va a puntare sempre il dito contro i pescatori, posso garantirvi che sono i primi a rispettare il mare, ma se la legge consente ancora l’utilizzo di tali imballaggi cosa possono fare? Quando il mare è in tempesta, o particolarmente mosso, capita che alcune cassette volino in mare, bisogna sempre vestire i panni di chi come questi uomini, molto spesso, lavorano in condizioni estreme e rischiose!I mari sono inquinati dalla plastica e di conseguenza anche il il pesce pescato è contaminato. In un anno sono 14mila le tonnellate di polistirolo utilizzato per il trasporto e la vendita della merce ittica, su un totale di 20mila tonnellate di polistirolo destinate al settore alimentare italiano. Numeri impressionanti, considerando che il polistirolo è un prodotto monouso che dovrebbe essere bandito dalla piccola e grande distribuzione.

Di Ezio Varrassi

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