Chieti Scalo: nuovo centro commerciale Mirò: 10 ragioni per dire no alla Valutazione di Impatto Ambientale


Nuovo centro commerciale Mirò vicino Megalò a Chieti Scalo: 10 ragioni per dire no alla Valutazione di Impatto Ambientale “in sanatoria” postuma, dal consumo di suolo già oggi fuori controllo all’effetto cumulo con il vicino Megalò.

La Stazione Ornitologica Abruzzese ha depositato le osservazioni al Comitato VIA della regione affinché ribadisca il no al progetto. 

La Stazione Ornitologica Abruzzese ha depositato entro il termine di sabato scorso le osservazioni contrarie al progetto di nuovi edifici commerciali “Mirò” proposto dalla Sile Costruzioni nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale “a sanatoria” e postuma chiesta dalla ditta.
Si ricorda, INFATTI, che in parte l’intervento è stato realizzato e ora l’azienda prova a farsi autorizzare il tutto attraverso questa procedura introdotta nell’ordinamento nazionale nel 2017. Ricordiamo però che l’attivazione della procedura non vuol dire che automaticamente il Comitato VIA debba poi accoglierla perché si può tranquillamente arrivare ad un giudizio negativo.
Sono dieci i motivi di opposizione:  
1)VIA “In sanatoria” e “postuma”
Secondo la SOA la VIA in sanatoria non può essere concessa per interventi per i quali vi sia stato già un giudizio negativo da parte del Comitato VIA, come nel caso in questione. Inoltre la Corte di Giustizia europea ha stabilito che il ricorso alla VIA postuma deve essere un fatto del tutto eccezionale e in questo caso non ricorrono le condizioni di straordinarietà. 
2)VIA – effetto cumulo con il vicino complesso “Megalò”
Il progetto non tiene in debito conto per la valutazione degli impatti del cosiddetto effetto cumulo con il vicino complesso Megalò di cui, peraltro, si chiede al Comitato se a suo tempo sia stato assoggettato o meno a V.I.A.
3)Qualità dell’aria
La val Pescara è una zona di risanamento per la qualità dell’aria per cui ogni ulteriore aggravio delle emissioni, causate dal traffico (con migliaia di movimenti al giorno) e dagli apparati degli edifici (riscaldamento ecc.), non è accettabile.
4)Rischio idraulico
Il proponente evidenzia che “grazie” alle faraoniche arginature già realizzate il sito non è più a rischio. Peccato che ciò comporta con ogni probabilità un aggravio del rischio a valle in quanto le acque non possono più sfogarsi in quella che un tempo era un’area di naturale esondazione. Inoltre le stesse opere di arginatura dovrebbero essere a loro volta ricomprese nella procedura valutativa, seppur se realizzate (visto che si tratta di una VIA “in sanatoria” e postuma). 5)Fauna
A parere della Stazione Ornitologica Abruzzese lo studio è carente di dati specifici del sito prescelto per la realizzazione dell’intervento. Ciò determina l’impossibilità di valutare adeguatamente l’impatto del rumore e dell’inquinamento luminoso sulla fauna in genere e in particolare sugli uccelli, visto che l’asse del fiume Pescara è un corridoio di spostamento per un gran numero di individui appartenenti anche a specie rigorosamente protette
6)Uso del suolo In Italia il 7% del territorio è stato cementificato. L’ISPRA, sulla base di questo dato, ritiene che il consumo di suolo sia una vera e propria emergenza per il paese. A Chieti già oggi, dati ISPRA, la percentuale è tre volte tanto, il 21,6%! A Cepagatti il doppio, il: 15%! Pertanto non ci si può permettere un mq in più di occupazione del suolo; anzi, bisogna rinaturalizzare!

7)Stato della falda
Nel progetto nulla si dice sulla condizione della falda dal punto di vista chimico nel luogo nell’intervento. Eppure la val Pescara ha diverse situazioni di criticità in questo senso. Pertanto lo studio di impatto è, ad avviso dell’associazione, carente. 
8)Situazione fiume Pescara
Il fiume Pescara risente dell’antropizzazione dei territori circostanti tanto che i dati raccolti da ARTA evidenziano uno stato di sofferenza. La qualità ambientale del fiume non rispetta gli standard fissati dalla Direttive 60/2000/CE “Acque”. Di conseguenza non si può appesantire ulteriormente il carico antropico su questo corso d’acqua. La fascia ripariale, ad esempio, è fondamentale per mitigare gli effetti delle immissioni di inquinanti nelle aree circostanti.
9)Vincolo paesistico
Molti dubbi si esprimono sul fatto che in passato sia stato rimosso il vincolo paesaggistico, come sostenuto dall’azienda.
10)Questione urbanistica
Complessivamente le aree della val Pescara sono già fortemente congestionate, in un susseguirsi quasi continuo e disordinato di industrie, alcune delle quali a rischio di incidente rilevante, centri commerciali, aree residenziali, grandi infrastrutture. Gli stessi parametri ambientali in sofferenza evidenziano che il territorio ha già superato la capacità di carico, essendo stato saturato di manufatti. Pertanto bisogna puntare a riqualificare l’area e non ad appesantirla ulteriormente con ulteriori interventi antropici.
Per queste ragioni la Stazione Ornitologica Abruzzese ha chiesto il rigetto della richiesta di VIA in sanatoria della Sile Costruzioni.
Si allega il documento depositato in regione con l’opposizione.
Comunicato stampa del 24/05/2022
STAZIONE ORNITOLOGICA ABRUZZESE FORUM H2O

Info: 3683188739

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