Onde Interiori: Riflessioni tra Mare e Anima” a cura di Barbara Gabriella Renzi

Il mare, in tutta la sua vastità, è un misterioso specchio dell’anima umana. Come le onde che si infrangono contro la spiaggia, così l’ansia può abbattere incessantemente il nostro spirito, ritirandosi solo per tornare con rinnovata forza. Ma proprio come il mare, anche l’ansia ha le sue maree. C’è un ritmo in essa, un ciclo, che può essere predetto e compreso, ma non sempre controllato. Immaginate di stare sulla riva, guardando l’orizzonte. L’immensità dell’acqua può evocare sentimenti di vulnerabilità e piccolezza. Le onde possono sembrare travolgenti, imprevedibili, e potenti. Ma proprio come l’ansia, se le affrontiamo, se ci immergiamo nel mare, scopriamo che possiamo galleggiare, possiamo nuotare, possiamo trovare il nostro ritmo tra le onde. E c’è una bellezza nascosta nel mare, proprio come nell’ansia. Proprio come sotto la superficie del mare ci sono pesci colorati, coralli scintillanti e foreste di alghe danzanti, così sotto la superficie dell’ansia c’è forza, resilienza e la capacità di crescere e apprendere. La chiave è immergersi, esplorare, e non avere paura delle profondità. Così, la prossima volta che sentite l’ansia montare come un’onda, ricordate il mare. Pensate al suo ritmo, alla sua profondità, e alla vita che alberga al suo interno. E sappiate che, proprio come l’oceano, anche voi avete la capacità di calmare le vostre tempeste interne e di trovare la pace nelle vostre profondità.

Il mare ha sempre rappresentato un enigma, una sfida e un conforto per l’umanità. E in questo immenso specchio blu, possiamo trovare un parallelo con la turbolenta marea dell’ansia che spesso agita le nostre menti. Le prime luci dell’alba rivelano un mare calmo, simile a uno stato d’animo sereno, dove ogni pensiero scorre liberamente, senza intoppi. Ma come il sole sale, le onde cominciano a formarsi, crescono in altezza e forza, proprio come i nostri pensieri ansiosi che si accumulano e sembrano a volte insormontabili. Eppure, proprio come un navigatore esperto sa quando virare, quando sollevare le vele o quando aspettare che la tempesta passi, così possiamo imparare a navigare attraverso le acque tumultuose dell’ansia. Non è una questione di evitare le onde, ma di imparare a cavalcarle, di comprendere la loro natura e di rispettare la loro potenza. Ma, anche nelle giornate più tempestose, sotto la superficie c’è sempre una profondità calma e inesplorata. Una zona dove tutto è silenzioso, pacifico e immutabile. Similmente, al di sotto della superficie dell’ansia, c’è un nucleo di pace e di forza che attende solo di essere scoperto. Quindi, quando l’ansia sembra travolgente, ricorda che, proprio come il mare, ha le sue profondità silenziose. Un luogo interno dove possiamo rifugiarci, ricaricarci e trovare la chiarezza necessaria per affrontare un altro giorno. E, come il mare, anche l’ansia ha i suoi ritmi – e ogni onda, alla fine, si ritira sulla riva.

Se volete leggere di questi argomenti in forma poetica vi consiglio: Donna. Filari d’alberi in voci, Edda Edizioni (17 dicembre 2019), scritto da me “Donna. Filari d’alberi in voci” non è solo una celebrazione della femminilità e della natura, ma anche una riflessione sottile sull’ansia che pervade molte vite moderne. La connessione tra donna e albero diventa un simbolo non solo di crescita e forza, ma anche di vulnerabilità e resistenza alle tempeste interne ed esterne. Nelle poesie, le voci femminili spesso riflettono sull’ansia che deriva dalla pressione di adempiere a ruoli tradizionali, di confrontarsi con aspettative sociali, o semplicemente di navigare in un mondo in continua evoluzione. Come un albero esposto agli elementi, che oscilla e si piega ma raramente si spezza, la donna affronta tempeste emotive di insicurezza, dubbi e paure. Un tema emergente è l’ansia legata all’identità: come trovare un posto in un mondo che cambia rapidamente, come radicarsi quando tutto sembra instabile, e come trovare significato quando le certezze di un tempo vengono messe in discussione. Proprio come gli alberi che crescono in direzioni inaspettate alla ricerca di luce, le donne in queste poesie cercano il proprio percorso, spesso intriso di ansia ma anche di speranza. L’ansia diventa, quindi, sia un nemico che un alleato. È una forza che motiva la ricerca di comprensione e accettazione, ma è anche una sfida che testa la resistenza e la resilienza delle donne. Attraverso questo intricato intreccio di emozioni, Donna. Filari d’alberi in voci offre una visione profonda e toccante della condizione umana, in tutte le sue sfaccettature complesse.

Rubrica “La Scuola delle emozioni” a cura di Barbara Gabriella Renzi

Foto copertina di Rossella De Rosa

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