TERMOLI WILD history: “U’ MAZZ’ MAURIELL” TRA LEGGENDA, SUPERSTIZIONE E STORIA DELLA CULTURA MOLISANA

Oggi abbiamo deciso di andare a scavare tra le leggende storiche molisane: “U’  Mazz’ Mauriell e Zi’ Monaca”

Nora, detta anche Zi’ Monaca era una donna di umili origini che aveva appunto deciso di farsi suora. Un giorno, mentre svolgeva i lavori domestici si ritrovò in casa un essere minuscolo, dal sorriso beffardo e gli occhi lucidi, il viso tempestato di lentiggini e il naso all’insù. Si trattava di Mazz’ Mauriell un folletto che era solito fare dispetti ma che poteva diventare pericoloso qualora venisse rivelata la sua presenza.

Se trattato bene il folletto avrebbe portato benefici, altrimenti avrebbe ucciso lo sventurato con il suo anello magico.

Per molti anni il folletto visse con Zi’ Monaca continuando a farle dispetti di ogni sorta, mettendo subbuglio in casa, scomparendo e riapparendo all’improvviso, trasformandosi e ridendo.

Spesso però, pentito, si faceva perdonare regalando delle monete alla suora, che accettava solo il necessario, fedele ai suoi voti.

Un giorno, mentre leggeva le sue preghiere, Mazz’ Mauriell apparse dalle travi del soffitto minacciando di buttarsi di sotto, allora Zi’ Monaca, presa dall’esasperazione gli disse che poteva anche andare in malora e il folletto le saltò addosso con gli arti e con il corpo.

Presa dallo spavento la suora chiese consiglio al cugino Menico, dimenticando della sventura che si sarebbe abbattuta su di lei.

Il cugino le disse di cambiar casa e quando lei tornò nella sua trovò i bagagli già pronti, cercò di fuggire ma Mazz’ Mauriell la uccise col suo anello.

Ad oggi nessuno vuol più saperne di quella casa per timore del Mazz’ Mauriell e non si sa dove possa essere di preciso la fantomatica abitazione.

Questo racconto è legato alle tradizioni di Campobasso, ma ci sono numerose altre varianti, come il fantomatico fantasmino del borgo antico di Termoli, una leggenda raccontata da oltre un secolo dai nostri nonni.

Miti e leggende antiche che circolano discretamente nei racconti e nelle esperienze di chi non ha mai smesso di crederci. Tra questi suscitano senz’altro simpatia e stupore i racconti dei campobassani sulla leggenda du Mazz’ Mauriell”: si tratta di  uno strano essere, alto non più di due palmi con un viso lentigginoso e un po beffardo, un paio di occhietti brillanti e un naso rivolto all’insù. Sembrava che portasse in testa un berrettino scarlatto e che abitasse nei pressi del Castello Monforte a Campobasso, in una casa tutta chiusa senza finestre e con un solo grosso portone dipinto di rosso.

Continuando con la leggenda: si mormorava molto su di lui. Per esempio che andasse in giro a molestare le persone e ad atterrirleAttenzione però a svelare la sua presenza: quel folletto si sarebbe sentito tradito e, indispettito, avrebbe fatto una pazzia!

La gente del Molise di allora diceva che viveva da solo. L’unica compagnia, un gatto nero, anch’esso un po’ fuori del comune, proprio come Mazz’ Mauriell e non miagolava mai. Il matto folletto possedeva un anello magico e, se trattato bene, diventava benefattore aiutando chi era stato buono con lui (matto sì, ma in fondo anche buono e simpatico).

Non privare nessun essere umano dei suoi beni relativi e confusi, casa- patria- tradizioni- cultura, che riscaldano e nutrono l’anima e senza i quali la vita umana non è possibile. Lo diceva Simone Weil, uno dei più grandi filosofi del Novecento. Noi facciamo nostro questo pensiero e ribadiamo che le leggende sono un patrimonio culturale. Esse rappresentano un elemento importante dell‘identità di una comunità, un fattore comunicante che unisce un popolo nel suo senso di appartenenza non solo geografica, ma anche spirituale.

Dalle ricerche fatte, la storia più dettagliata del fantomatico fantasmino o gnomo, proviene da Campobasso, comunque siamo disponibili a ricevere delle storie da parte di appassionati, anche termolesi, che ci raccontano in modo dettagliato la leggenda del “mazz’mauriell” che si presume viva tra leggenda e mistero nel nostro amato paese vecchio.

 

La ricerca della leggenda del “Mazz’ Mauriell” è stata effettuata su www.moliseinvita.it Alcune foto della galleria fotografica sono state prese dal web da fonti non attendibili.

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