Tiger Temple? No, è l’inferno delle tigri

TIGER TEMPLE 3 ANNI DOPO: MORTA PIÙ DELLA METÀ DELLE TIGRI

Era il 2016 quando le autorità tailandesi ponevano sotto sequestro tutte le tigri detenute al Tiger Temple.
Da anni giravano voci sulla realtà di un luogo venduto come un paradiso dove uomini e tigri convivevano in pace, ma che in realtà era uno zoo come tutti gli altri, eccezion fatta per il fatto che esercitava senza licenza. I turisti al Tiger Temple potevano allattare i cuccioli, portare le tigri al guinzaglio, fare foto ricordo con loro. Ma col tempo emergevano particolari agghiaccianti, come il ritrovamento di 40 corpi conservati nei congelatori, barattoli con organi espiantati dai cadaveri, catene e punizioni corporali agli animali che non si piegavano alla volontà dei monaci e pesanti accuse di traffico di animali. Ne gennaio 2016 sono iniziate le operazioni di svuotamento della struttura, gli animali sono stati destinati ad altri (discutibili) luoghi. A oggi, delle 147 tigri confiscate ne sono già morte 86. Al Tiger Temple gli accoppiamenti tra consanguinei erano la prassi, molti animali presentavano tare genetiche o un sistema immunitario compromesso, la loro vita era inevitabilmente destinata a durare poco. Quello del Tiger Temple è stato un caso che ha fatto scalpore.  Ma di luoghi che si propongono come un paradiso per gli animali, ma che in realtà sono degli inferni in terra, ce ne sono tanti. L’importante è non credere a quel che ci propinano pubblicità e promozioni, informarsi, approfondire e rifiutarsi di pagare il biglietto.

Fonte https://fxn.ws/2lWVTt3

Termoli Wild in collaborazione con Basta Delfinari

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