UNA DELLE MERAVIGLIE MOLISANE A RISCHIO: IL GASDOTTO MINACCIA IL BOSCO CORUNDOLI DI MONTECILFONE

Ci risiamo, cambiano i governi nazionali e regionali, ma la musica è sempre la stessa. Molise, già una regione messa a dura prova da anni, con un territorio da mettere in sicurezza, con paesaggi naturali da proteggere e da rilanciare, cosa si sta autorizzando?  Ecco un altro scempio autorizzato dal governo nazionale e accettato dalla regione Molise, il gasdotto, già un’opera inutile, potrebbe passare all’interno e rovinare per sempre il bosco Corundoli di Montecilfone. Tante  le proteste delle associazione ambientaliste contro questa ennesima vergogna. Tra queste scende in campo Riccardo Vaccaro con “i Discoli del Sinarca”. La protesta va a sottolineare che l’opera non è stata sottoposta alla valutazione di incidenza ambientale (VINCA, obbligatoria ai sensi dell’art. 43/1992 CE “Habitat”che ha lo scopo di salvaguardare la biodiversità, per mezzo della conservazione degli habitat naturali proteggendo la fauna e la flora del territorio). Secondo “I discoli del Sinarca” l’assemblea consigliare viola le disposizioni in materia ambiente per la tutela dell’IBA (Important Bird Areas) , con questo, l’opera invasiva rischierebbe di espiantare un gran numero di alberi e piante pregiate tipiche del bosco Corundoli. In questi giorni il comitato ha inoltrato la richiesta al sindaco di Montecilfone Franco Pallotta, invitandolo a revocare la delibera  che sembrerebbe essere stata imposta dal governo nazionale con il benestare della regione Molise.

Ezio Varrassi: l’anno scorso abbiamo dedicato un documentario per pubblicizzare al massimo le bellezze del bosco Corundoli , che secondo il nostro parere è la risorsa economica più importante  di tutta la comunità di Montecilfone. E’un’assurdità far passare quest’opera inutile all’interno del bosco, con un impatto ambientale devastante. Già siamo in contatto diretto con Riccardo Vaccaro, a breve organizzeremo un servizio per proteggere una delle più belle zone naturali del Molise. Solo una parola: VERGOGNA! Condividete questo scempio! 

di Ezio Varrassi

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