1917: la storia di John Daniel, il gorilla che hanno cercato di “umanizzare”

1917, Gabon: un cucciolo di gorilla viene catturato dopo averne ucciso la madre ed è messo in vendita in un negozio inglese.
Se lo aggiudica Rupert Penny per la somma di 300 sterline (l’equivalente di circa £ 25.000 oggi) e lo porta nella sua casa a Uley, nella contea di Gloucestershire, dove viene cresciuto come un umano, allevato dalla custode Alyce Cunningham.
Battezzato John Daniel, viene addestrato a mangiare a tavola, a bere dai bicchieri e indotto ad assumere comportamenti pseudo umani, va con la figlia dei Penny alla scuola del villaggio e gioca con gli altri bambini.
John cresce, e quello che era un cucciolo di 14 kg diventa rapidamente un individuo di quasi 100kg che non ha ancora raggiunto l’età adulta.

I Penny non riescono più a gestirlo e nel 1921 mettono in vendita quello che avevano cresciuto come “un membro della famiglia”, in una relazione innaturale e falsata, cercando di privare John della sua natura.
Lo acquista un americano con l’inganno, garantendo che John Daniel avrebbe avuto una buona sistemazione (questo almeno sostengono i Penny), invece finisce prima in uno zoo, poi al famigerato Ringling Brothers Circus dove, provato dal dolore dell’abbandono, si ammala velocemente.
Quando viene informata della malattia, Alyce Cunningham vola negli Usa per vedere John Daniel, ma il gorilla muore per una polmonite a soli 4 anni e mezzo di vita.

Il suo corpo è tuttora esposto all’ American Museum of Natural History di New York.

Fonte https://goo.gl/Q0yjw1https://goo.gl/oK1NKlhttps://goo.gl/G1yyQs

Termoli Wild in collaborazione con Basta Delfinari

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