l’Arte, la creatività di Cleofino Casolino e le creazioni artistiche 2024

A distanza di tre anni, siamo tornati in visita presso il laboratorio di Cleofino Casolino per documentare e presentarvi le ultime creazione dello scultore termolese che sembra non avere limiti nelle sue composizioni artistiche-scultoriche. Entrare nel suo laboratorio è, nel vero senso della parola, intraprendere un viaggio nell’arte allo stato puro, percorrere la religione cattolica attraverso simboli religiosi e monumenti, riprodotti con una originalità, frutto di anni di esperienza nel settore artistico, alimentata da una passione infinita in continua evoluzione e devozione verso la Chiesa Cattolica. Tra le tantissime opere esposte di ultima produzione che potete ammirare nella galleria fotografica, spiccano i nuovi souvenir dedicati al borgo antico di Termoli, meravigliose sculture posate su legno antico e il Presepe di San Leo (San Martino in Pensilis) in terracotta rappresentato a tappe.

Presepe di San Leo

Scena 1 – Nascita di Leo a Royale:

La ricostruzione di tali anni è desunta indirettamente dalla nascita di Sant’Adamo, suo probabile fratello ritenuta per certa nell’anno 990. Nella “Cronistoria di Guglionesi…” (p. 59) il Rocchia scrive: “In una notizia di S. Leo protettore di S. Martino in Pensilis ricavata da un’antica cronaca d’Isernia si legge… ‘Questa città di Lichiano fu disfatta in breve tempo, e non vi restò altro che la fortezza di Reale con tutti li Senatori e Senatrici, fra i quali vi era gravida di Leone il Santo la Senatrice, il di cui nome s’ignora, si sgravò sopra d’un Colle, due miglia lontano, chiamato il B. Martino e fece questo maschio e lo chiamò Leone, il quale in età matura fu educato nel Monte Cassino, e fu fatto Religioso di quell’ordine, fu Abbate in Roma, e per le guerre di S. Martino con i Goti, venne Abbate in questo Convento di San Felice assieme col Padre Adamo suo fratello, il quale era Abbate in Guglionesi’”… “Coloro, cui piace adottare questa tradizione riguardante specialmente S.Leo, possono supporre infatti che la Donna Consolare, la quale fu madre di questo Santo non potendo più a lungo rimanere nell’angusta fortezza di Reale si ritirò, forse cò principali cittadini delle distrutte città di Lichiano ed Usconio, nel Castello di Collenisio, e quivi in prosieguo questa fortunata madre di santi partorisse S. Adamo”.

Scena 2 – San Leo monaco: Leo è offerto come Oblato nel Monastero di San Felice. Quindi, fa la professione solenne e viene ordinato presbitero.

Scena 3- San Leo abate a San Paolo fuori le Mura:

Leone Ostiense:” Chronica [48 (47)] attesta la dignità abbaziale di S. Leo.
Nelle “Memorie Capitolari” di Guglionesi, si ritrova la postilla: “Domnus Leo Abbas” … “Nunc Protector Oppidi Sammartini”. Riprendendo dal “Cronicon Cassinese”, Riporta il Rocchia (pp. 72 – 73): “L’Abate lo mandava frequentemente in Roma(si parla del monaco Adamo ndr)…Colà era solito alloggiare nel monastero di S. Paolo, perché aveva grande familiarità con l’Abate Leo dello stesso monastero. <Una volta questo santo abate discorrendo con Adamo di cose spirituali, gli disse: O mio fratello Adamo, è egli vero o falso, ciò che si asserisce da molti, cioè che il Corpo di S. Benedetto non si trovi in Montecassino, ma sia stato tolto furtivamente, e trasportato di là dà monti fra i Religiosi Floriacensi? Anzi per accattar fede a questa diceria, soggiungono che molti miracoli da lui si fanno colà e neppure uno a Montecassino?>. <A queste parole il fratello Adamo, sospirando profondamente, rispose: ti prego venir meco; e presolo per mano, lo condusse nel Tempio. Giunti colà, Adamo, posando la destra sull’altare di San Paolo, disse: Io giuro e chiamo a testimone Iddio e S. Paolo Apostolo, il di cui Corpo tutta la Cristianità crede senza veruna esitazione esistere qui, essere vero e privo di falsità ciò che ora ti dirò…Essendo stato per qualche tempo cosi sospeso di animo, trepidante e triste un giorno,… stando in dubbio se il nostro Padre riposasse colà o in altra parte del Mondo. In tale angoscioso pensiero caddi in ginocchio, e gettandomi colla faccia per terra presso lo stesso Sepolcro, mi raccomandai al Santo con più ardore del solito, spinto così non per mia propria virtù, ma da una certa forza divina>. <Scorso un buon tratto di tempo tra l’orare e il meditare, ecco apparirmi il Venerabile Padre, e dirmi: Perché, o mio fratello Adamo, sei caduto in tanto avvilimento e tristezza; e perché dubiti del Sepolcro che mi accoglie? Tuttavia, giacchè il tuo servizio e la tua divozione mi sono assai graditi, ti fo più che certo che io riposo qui colla mia sorella Scolastica: siamo sempre presenti, e di giorno, e di notte alle vostre preghiere…E per toglierti ogni dubbio su tal riguardo, appena, come sei solito, entrerai prima di tutti nella Chiesa pel Mattutino, se vedrai uscire dal mio Sepolcro, e innalzarsi per aria come una verghetta di fumo spargente fragrantissimi odori, credi pure essere verissimo ciò che ti ho detto: e, avendo cosi parlato, disparve>. … <Il padre Adamo Cassinese, spinto dalla necessità, confessò umilmente tutte queste cose all’abate Leo innanzi all’altare di S. Paolo Apostolo, pregando però insistentemente che, lui vivo, non si divulgassero. Dopo la morte del Padre Adamo, lo stesso Abate Leo lo raccontò ad alcuni Religiosi, trà quali un certo Roffredo, da cui io stesso (l’Ostiense) lo appresi>.


Scena 4 – San Leo rientra nel monastero di S. Maria in Procidis a S. Martino e iniziano i pellegrinaggi con i carri che sono all’origine della corsa


Scena 5 – Morte di S. Leo e sua traslazione nel monastero di San Felice


Scena 6 – Ritrovamento delle reliquie di San Leo: “Il corpo del Santo stette oltre un secolo sepolto sotto l’altare del convento (di S. Felice ndr). Un giorno, per caso o per volontà divina, Roberto di Bassavilla, conte dei conti di Rotello, andando a caccia, scopri il corpo del Santo (non prima del 1154, anno di nomina a conte di Rotello, e non oltre il 1182, anno di morte del conte Roberto). Il corpo del Santo fu portato processionalmente su di un carro tirato da buoi, con l’accompagnamento del clero e del popolo, nella chiesa di Santa Maria in Pensilis, come si rileva dalla pergamena dal titolo: “Vita di San Leo, confessore, monaco e sacerdote”, che risale al millecento, e da un dipinto del milleduecento In essa (chiesa) Dio misericordioso, per le preghiere e i meriti dello stesso Beato Leone confessore, elargì frequenti miracoli ai suoi fedeli, che piamente lo supplicavano”.

Il borgo antico di Termoli posato su legno antico

Tra i tanti progetti in corso, Cleofino Casolino, in esclusiva per il Progetto culturale Scopri il Molise e termoliwild.it, nei prossimi giorni trasformerà alcune foto del gruppo fotografi dedicate al Castello Svevo e alla Cattedrale di Santa Maria della Purificazione di Termoli, in due sculture che presto le ammirerete in un raduno espositivo di importanza artistica regionale.

Biografia

Cleofino Casolino (Termoli 1949 ) ha esordito come artista nel 2008, con una personale dal titolo ”medioevale e contemporaneo”. Da allora un susseguirsi di mostre hanno accreditato la validità della sua proposta artistica. Come autodidatta la sua tecnica viene apprezzata per la spontaneità manuale che fa trasparire interpretazioni introspettive di spiccata sensibilità. Indirizza questa sua passione in attività di volontariato consapevole dell’importanza della condivisione.

Se siete interessati alle creazioni artistiche di Cleofino Casolino vi invitiamo a contattarlo al Social Facebook Cleofino Casolino – Mail cleofino@gmail.com

Ezio Varrassi

Servizio Fotografico a cura di Ezio Varrassi

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