Veronica Pinti e la sua passione: la pittura

Gentili lettori, riprende l’affascinante viaggio nel meraviglioso mondo dell’arte, sempre in continua evoluzione, grazie ai numerosi artisti già conosciuti in passato e che continueranno a presentarci le loro ultime creazioni. Di recente, abbiamo conosciuto Veronica Pinti e la sua passione: la pittura. Segue l’intervista realizzata da Ezio Varrassi:

Cosa significa per te “dipingere”?

Sono da sempre stata amante della comunicazione in tutte le sue forme: letteralmente amo scoprire cose nuove per poterle divulgare, oltre che conoscere. Dipingere, per me, è tra i mezzi espressivi più immediati. Le idee che mi vengono in mente hanno delle forme e dei colori ben precisi; sento la necessità fisica di trasferirli su carta e poi, più ragionati e strutturati, su tela. Non riesco ad essere costante nella pittura. A volte preferisco scrivere, altre parlare, altre solo pensare: per ogni ragionamento che maturo ci abbino la forma espressiva che più ritengo consona. Devo essere in uno stato mentale e d’animo giusto per poter incanalare nella pittura la mia ispirazione.

Che messaggi, o sensazioni vuoi trasmettere attraverso le tue opere?

Vorrei trasmettere condizioni d’essere, più che stati d’animo. Vorrei dare forma a quella voce nell’uomo che, ammirando un paesaggio o sentendo una musica, racconta ricordi ancestrali di vite passate; o che ci evoca la malinconia delle vite che avremmo potuto scegliere al posto di quella in cui ci ritroviamo.

Quali sono state le tappe principali della tua crescita artistica?

Come ho detto, non nasco come pittrice, ma come entusiasta comunicatrice. La mia pittura quindi, non solo risente dei tentativi imperfetti di un’autodidatta, ma anche a volte dell’approssimazione derivante dall’urgenza di trasmettere le immagini che quella voce di cui abbiamo parlato prima mi sta sussurrando. Un po’ come se fosse un oracolo e io dovessi appuntarmi il responso.

Vento Gitano, è un tuo stile artistico? Da dove nasce? 

Il nome Vento Gitano evoca bene lo spirito della mia arte: mutevole e sempre proiettata verso nuove imprevedibili direzioni; proprio come il vento, proprio come i gitani. Sento che descrive bene la pulsione vivace della mia anima nomade. A questo ho cercato di far corrispondere dei soggetti e dei colori. Spesso i miei quadri rappresentano donne gitane, cavalli, deserti o tramonti esotici con i toni dell’ocra, del rosso, dell’azzurro.

 Secondo te, di cosa ha bisogno l’arte nel contesto Italiano? 

Da una parte di essere sdoganata, dall’altra di essere riqualificata. Mi piacerebbe che si sensibilizzassero le nuove generazioni all’arte, che si favorisse l’espressione del sé, ma che al contempo si trasmettesse la necessità di fare arte con un senso, una riflessione e un ragionamento estetico.

Tre aggettivi per descrivere la pittrice Veronica Pinti

Eclettica, allegramente malinconica, immediata.

Hai un sogno nel cassetto? 

Ne ho molti, ma sicuramente quello più ricorrente riguarda l’apertura di uno spazio in cui ospitare le esposizioni di artisti. Una galleria d’arte in cui tenere eventi di vario genere culturale e che diventi un luogo di scambio di idee e ispirazione. 

Biografia

Veronica Pinti nasce nel 1995 a Termoli. Dedica i suoi studi al mondo delle humanitas, frequentando il liceo classico e poi la facoltà di Lettere. Parallelamente alla sua carriera scolastica e accademica ha sempre coltivato la passione per l’arte in tutte le sue forme: dal recitare su un palcoscenico al consultare studi di moda e design, dalla scrittura di racconti allo scatto di fotografie di dettagli che la colpivano. Uno dei suoi canali artistici più vividi è la pittura: con essa, sente di riuscire a esprimere la nostalgia di posti lontani, ma spesso mai visitati. Utilizza soprattutto colori acrilici, che una volta asciutti sembrano spegnersi quanto basta per simboleggiare lo stato di nostalgia dei momenti rappresentati. Tali momenti sono spesso ambientati nelle zone calde del mondo, isole, luoghi esotici o deserti. I colori prediletti sono l’ocra, l’azzurro, il verde, il rosso e il bianco. La loro saturazione riempie forme geometriche (spigolose o vorticose), talvolta stemperati da sfumature, realizzate dall’artista picchiettandovi una spugnetta. Le forme tramite cui si snoda il mondo rappresentato sulla tela non sono lasciate al caso. Lo sfondo è spesso delineato a blocchi di quadrati di colori alternati; i soggetti sono meno spigolosi, costruiti con linee curve e spesso avvolti in spirali. Da qui l’invito ad assecondare le proprie pulsioni in un mondo spesso costretto alla regolarità e a riscoprire i suoi reali toni tramite la creatività personale.

Per info e se siete interessati all’arte a ai dipinti di Veronica Pinti vi invitiamo a contattarla sui profili social: Facebook Veronica Pinti, Ventogitano, Istagram veronica_pinti.

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Ezio Varrassi

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