Nadia Verdile racconta la brigantessa Michelina Di Cesare

Nel salotto culturale degli stabilimenti del pastificio “La Molisana”, per la campagna letteraria di Arte e Cultura “Vincenzo Ferro” è stato presentato il romanzo storico “Michelina Di Cesare” di Nadia Verdile. È questo il quindicesimo volume della Collana “Italiane”, curata dalla stessa Verdile per Pacini Fazzi Editore e si presenta come un’opera che va al di là della mera narrazione di fatti e avvenimenti. È infatti un tributo alla determinazione di una donna che ha sfidato le convenzioni del suo tempo, un’immersione appassionante nella storia del brigantaggio meridionale e un’occasione per scoprire una figura femminile finora poco conosciuta. 

Il libro di Nadia Verdile, “Michelina Di Cesare”, rappresenta un affascinante viaggio nella vita di una donna coraggiosa che ha sfidato le convenzioni del suo tempo per amore e per sopravvivenza. Verdile, con grande impegno e passione, ha eseguito minuziose ricerche nei documenti dell’Archivio di Stato di Caserta per dare vita ad una biografia che va oltre le semplici cronache di scorribande e furti. L’Autrice è riuscita così nel suo intento di restituire dignità e profondità alla figura di Michelina Di Cesare, (nata a Caspoli nel 1841 e morta a soli 27 anni), svelando le sfumature più intime della sua esistenza.                                                                                                                           

I documenti dello Stato Civile hanno permesso di raccontare la vera storia di Michelina, andando oltre i resoconti giudiziari e offrendo al lettore un ritratto autentico e coinvolgente anche grazie all’Autrice che, nell’incontro, si è rivelata subito una persona sensibile, empatica e appassionata nei confronti delle storie al femminile, forse per una forma di riscatto della donna sempre nei tempi ignorata, derisa e considerata poco più di un’ombra nell’ombra. 

Nelle due di tre uniche foto esistenti e mostrate durante la presentazione, si è immediatamente evinto che Michelina aveva gli occhi pieni di passione e con voce vibrante sentiva il dovere di far risuonare le gesta, spesso dimenticate dalla storia ufficiale, delle brigantesse che con i briganti del meridione d’Italia, nel periodo post unitario, avevano scosso un intero paese dando vita ad una nuova nazione. 

Il giornalista Antonio Fatica ha sapientemente accompagnato Nadia Verdile nella presentazione del suo libro, con domande appropriate e illuminanti per ben ricordare ai presenti il periodo storico interessato e le sue vicende. Le brigantesse e i briganti non erano semplici fuorilegge, erano il risultato di una lunga tradizione di protesta e rivolta contro le ingiustizie. Dopo la formazione dell’Italia, il brigantaggio meridionale divenne un fenomeno complesso, alimentato da spinte legate ai tragici avvenimenti storici. Era un moto di ribellione che aveva molte sfaccettature ed era radicato nei territori dell’ex Regno delle Due Sicilie. E la storia di Michelina era quella di una donna coraggiosa che aveva preso parte a questo movimento. Le sue gesta erano intrise di coraggio e determinazione, dimostrando la complessità di un periodo storico tumultuoso. Era una storia di passioni, di lotte per la libertà  di un popolo che lottava per difendere la propria identità dalle ingiustizie subite, per preservare le proprie radici e per resistere ad un potere che non teneva conto delle vite dei singoli.

La storia di Michelina Di Cesare costituisce un tributo a coloro che avevano lottato per difendere la propria dignità e a una parte della storia d’Italia troppo spesso dimenticata. E grazie a Nadia Verdile si è ricostruito un prezioso documento del passato, che ci consente di conoscere quegli anni difficili che seguirono l’unificazione del nostro Paese, offrendoci l’opportunità di comprendere appieno le radici della nostra identità nazionale.

Stralci significativi tratti dal romanzo sono stati con trasporto letti dall’attrice Tina Raucci.

In occasione della stesura del racconto di Nadia Verdile, l’Azienda Michele Fraraccio di Frosolone ha tratto l’ispirazione per creare un coltello speciale denominato “La Brigantessa” che incarna la forza, la determinazione e l’audacia della figura leggendaria di Michelina Di Cesare e ha le  caratteristiche di quello custodito, in tempi passati, nel reggicalze della brigantessa.                                                                                              

“La Brigantessa” non è solo un coltello e un’opera d’arte interamente creata a mano con corno vaccino di origine naturale, ma è anche e soprattutto un simbolo di coraggio e resilienza, un tributo alla storia e alle tradizioni che continuano a ispirarci ancora oggi.

Nota

Nadia Verdile è nata a Napoli, vive a Caserta, le sue origini sono molisane, per metà di Macchiagodena e per metà di S. Elena Sannita.                                                          

Scrittrice e giornalista, collabora con il quotidiano «Il Mattino». Molti suoi saggi sono stati pubblicati in riviste nazionali ed internazionali. Relatrice in convegni e seminari di studio, come storica, da anni, dedica le sue ricerche alla riscrittura della Storia delle Donne. È direttrice della Collana editoriale “Italiane” di Pacini Fazzi Editore.

Rossella De Rosa

Servizio fotografico a cura di Rossella De Rosa

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