Rosciano (PE): Arbëresh e lingue di minoranza un volano per il futuro dei territori

Molise e Abruzzo, regioni contigue, sperimentano una collaborazione efficace sposata dall”Associazione rivista Kamastra e l’omologa di Villa Badessa rappresentata da Anna Maria Passeri.

Nell’oasi bizantina del Comune di Rosciano, si promuove la cultura della Minoranza linguistica arbëreshe attraverso i segmenti della legge 482 del 1999 che attua i principi dell’arte 6 della Costituzione italiana. Un mosaico composito ed un progetto che mette in campo una rete di attori per coltivare e promuovere la cultura e la lingua di minoranza nella disponibilità della pubblica amministrazione attraverso gli sportelli linguistici, la toponomastica ufficiale del comune, le attività formative e di comunicazione, i laboratori per le attività culturali.

Se né è parlato nella cornice della Chiesa di Santa Maria Assunta, appartenente alla eparchia di Lungro dove ancora oggi si pratica la liturgia, di rito greco bizantino in greco, italiano e arbërisht, accolti dal sacerdote Padre Mirce, dal sindaco di Rosciano Simone Palozzo, dell’assessore alle Minoranze Linguistiche Costantino De Michele, dalla presidente dell’Associazione locale Anna Maria Passeri e di tutti i componenti con i quali si è intrecciato l’evento di presentazione del progetto Badhesa a cura della presidente di Kamastra Maria Rosaria D’angelo, della curatrice dei progetti Fernanda Pugliese, dell’idatore del Festival del Sarà- Dialoghi sul Futuro Antonello Barone.

Un incontro interessante per gli argomenti trattati dai relatori e dagli ospiti tra questi l’ingegnere Demetrio Crucitti, giornalista già direttore della sede Rai della Calabria e presidente della omonima Fondazione. Hanno partecipato il presidente della Pro Loco nonché docente dell’unimol, Giancarlo Ranalli, la saggista Silvia Pallini ed altri studiosi e studiose locali. È seguita la visita al museo etnografico con la partecipazione dell’assessore alla cultura e di figuranti che hanno indossato il costume arbëresh tipico di Villa Badessa ricamato a mano dalle donne del borgo.

Redazione Kamastra

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